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Asta 025 del 26/11/2022

dettaglio asta
  • Lotto 61  

    Barbato Vincenzo

    Barbato Vincenzo (Gragnano, NA 1886 - Napoli 1968) Autoritratto
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 40 x 30
    osservazioni: a tergo iscritto e firmato
    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
    Base Asta:
    € 250

  • Lotto 62  

    Panza Giovanni

    Panza Giovanni (Napoli 1894 - 1989) Due madri
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 30 x 40
    osservazioni: a tergo autentica dell'artista
    STIMA:
    min € 1500 - max € 2000
    Base Asta:
    € 500

  • Lotto 63  

    Crisconio Luigi

    Crisconio Luigi (Napoli 1893 - Portici, NA 1946) Elisa
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 42,5 x 32,5
    osservazioni: opera restaurata e rintelata da A. Orloff
    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500
    Base Asta:
    € 600

  • Lotto 64  

    Capaldo Rubens

    Capaldo Rubens (Parigi 1908 - Napoli 1987) Natura morta di pesci 1955
    olio su tela
    firma e data: in basso a sinistra
    misure: cm 36 x 40
    osservazioni: a tergo dedica dell'artista e timbro galleria Toledo
    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
    Base Asta:
    € 300

  • Lotto 65  

    De Corsi Nicolas

    De Corsi Nicolas (Odessa 1882 - Napoli 1956) San Giorgio La Molara 1925
    olio su tela
    firma e data: in basso a destra
    misure: cm 63,5 x 77
    osservazioni: opera priva di cornice
    STIMA:
    min € 3500 - max € 4500
    Base Asta:
    € 1200

  • Lotto 66  

    Villani Gennaro

    Villani Gennaro (Napoli 1885 - Milano 1948) Notturno
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 27,5 x 49
    STIMA:
    min € 1000 - max € 1500
    Base Asta:
    € 400

  • Lotto 67  

    Galante Francesco

    Galante Francesco (Margherita di Savoia, FG 1884 - Napoli 1972) Il Vomero da un terrazzo di Napoli antica 1964
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 25 x 34
    osservazioni: a tergo firmato, iscritto e datato
    STIMA:
    min € 1500 - max € 2000
    Base Asta:
    € 500

  • Lotto 68  

    Galante Francesco

    Galante Francesco (Margherita di Savoia, FG 1884 - Napoli 1972) Napoli da Mergellina
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 19 x 26
    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500
    Base Asta:
    € 700

  • Lotto 69  

    Irolli Vincenzo

    Irolli Vincenzo (Napoli 1860 - 1949) Ritratto di Raffaele Chiarolanza 1934
    olio su tela
    firma e data: in basso a sinistra
    misure: cm 92 x 86,5

    Ultimo, prestigioso rappresentante della grande tradizione artistica napoletana dell’Ottocento, Vincenzo Irolli nel corso di tutta la sua lunga carriera, fatalmente intrapresa dopo la visita alla Nazionale di Napoli del 1877, ha affiancato ad una produzione di maggiore impegno artistico un’altra di più immediata piacevolezza, ma sempre di indubbia qualità, venendo variamente recepito dalla critica, ora celebrativa ora avversa alla continuazione degli stilemi più tradizionali negli anni delle avanguardie artistiche novecentesche. Decisamente meno altalenante pare esser sempre stato invece l’apprezzamento del pubblico, tanto nostrano che estero, che incoraggiò il nostro a proseguire nella propria ricerca, certo personale per i tempi, celebrandolo in varie mostre internazionali (più tarde furono quelle significative in Italia, risalenti principalmente al Ventennio).
    L’opera proposta fa evidentemente parte della produzione più propriamente artistica dell’autore, e risulta senza dubbio assai esemplificativa della sua pittura, a partire dalle caratteristiche pennellate a taches, progressivamente sovrapposte ad fondo scuro rispetto al quale risaltano per contrasto chiaroscurale (tutt’oggi sono ricordati «i bianchi di Irolli»), sebbene la tavolozza adoperata sia in questo caso meno vivace del solito per coerenza al soggetto rappresentato.
    Nato infatti a Piscinola, allora villaggio di Napoli (annesso al quartiere di San Carlo all'Arena), nel 1881, Raffaele Chiarolanza va innanzitutto ricordato per i propri, indiscutibili meriti in quanto medico e ricercatore, poi, come vedremo, per l’attività politica. Allievo di Pascale, il giovane Raffaele studiò con altri grandi nomi della Medicina nostrana ed internazionale (in Germania e nel Regno Unito), ed egli stesso affiancò poi l’insegnamento alla pratica chirurgica che esercitò principalmente al Loreto ed al Pellegrini, di cui fu anche direttore: di questa particolare esperienza, durata all’incirca un decennio a partire dal 1933, si racconta aneddoticamente che durante i bombardamenti Chiarolanza continuasse ad operare in una tenda da campo fatta allestire nel cortile dell’ospedale ormai distrutto. La nota perizia del Professore ne fece anche consulente del tenore Caruso, ormai in fin di vita, in aperta polemica con i colleghi statunitensi, ritenuti d’aver sottovalutato le condizioni del celeberrimo cantante.
    Conclusosi il secondo conflitto mondiale Chiarolanza, come s’è accennato, rivolse le proprie attenzioni anche a tematiche sindacali e politiche. Primo commissario del disciolto sindacato dei medici di Napoli, egli divenne presidente del ricostituito Ordine locale e più tardi dell’intera Federazione nazionale degli Ordini dei medici, sempre spendendosi per la libertà e la dignità della propria professione, nonché per conciliare le necessità di questa ad i nuovi mutamenti sociali: basti citare, quand’ormai il Professore era assurto al seggio parlamentare, la sua azione per la costituzione di un fondo previdenziale per i medici, l'odierno E.N.P.A.M., di cui egli fu il primo presidente, nonché la presentazione e la successiva approvazione della legge Chiarolanza, che tutela i professionisti sanitari lesi dalle radiazioni durante lo svolgimento del proprio servizio.
    STIMA:
    min € 10000 - max € 15000
    Base Asta:
    € 3500

  • Lotto 70  

    Chiarolanza Giuseppe

    Chiarolanza Giuseppe (Miano, NA 1864 - Napoli 1920) Contadinello con pipa
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 73 x 43
    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500
    Base Asta:
    € 600

  • Lotto 71  

    Vetri Paolo

    Vetri Paolo (Enna 1855 - Napoli 1937) Ritratto di donna
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 41 x 30
    osservazioni: a tergo bozzetto dell'artista
    STIMA:
    min € 600 - max € 800
    Base Asta:
    € 200

  • Lotto 72  

    Pellicciotti Tito

    Pellicciotti Tito (Barisciano, AQ 1871 - 1950) Pastorella
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 78 x 38
    STIMA:
    min € 4000 - max € 5000
    Base Asta:
    € 1400

  • Lotto 73  

    Tofano Edoardo

    Tofano Edoardo (Napoli 1838 - Roma 1920) Profilo di donna
    acquerello su carta
    firma: in basso a destra
    misure: cm 26 x 21
    STIMA:
    min € 1500 - max € 2000
    Base Asta:
    € 500

  • Oliva y Rodrigo Eugenio (Palencia 1852 - Villaconejos 1925) Terrazza sul golfo di Napoli
    olio su tavola
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 14,5 x 21
    osservazioni: opera passata in asta Christie's di Londra il 21 Settembre 2005 come lotto 194

    L’esperienza pittorica di Eugenio Oliva y Rodrigo si colloca inevitabilmente fra le tante storie di artisti stranieri (molto spesso spagnoli, considerando gli stretti legami che nell’Ottocento sussistevano fra i vari territori della corona borbonica) che, a completamento e perfezionamento dei propri studi, soggiornavano per periodi più o meno lunghi in Italia, spostandosi fra i principali centri d’arte del tempo (Roma, Firenze, Venezia, Napoli). Se dunque agli appassionati di pittura meridionale il nome più familiari fra questi artisti è ancora oggi quello di Marià Fortuny y Marsal, che proprio a Portici contrasse il morbo che lo fece morire a Roma nel 1874, è opportuno ricordare ed anzi approfondire la conoscenza di tanti altri pittori che, passati per il nostro paese, hanno poi raggiunto una buona fama nella propria terra di origine.
    Il periodo in Italia segnò poi particolarmente la carriera di Oliva che, nato nel 1852 a Palencia (in Castiglia), fu avviato insieme al fratello José agli studi di pittura dal padre, un modesto contadino che pare avesse nutrito in gioventù aspirazioni artistiche; nonostante i buoni risultati ottenuti all’Accademia di San Fernando, nonché l’apprendistato presso Germán Hernández Amores (pittore vicino ai Nazareni), il successo al nostro pare tardasse ad arrivare. Fu appunto il pensionato vinto fra 1878 e 1879 presso l’Accademia spagnola di Roma a portare il tanto sperato miglioramento: agli anni suddetti ed a quelli subito successivi risale infatti l’opera forse più celebre ed apprezzata di Oliva, “Cervantes nei suoi ultimi istanti scrive la dedica di Don Chisciotte al conte di Lemos”, che valse all’artista una Seconda Medaglia all'Esposizione Nazionale di Belle Arti spagnola nel 1884; la rappresentazione, che immagina il celebre autore ispanico che scrive con grande difficoltà sorretto dalla moglie e dal proprio confessore, fa in qualche modo venire in mente l’assai noto dipinto di Domenico Morelli, “Torquato Tasso che legge Gerusalemme liberata a Eleonora d'Este”, un’opera degli anni Sessanta del diciannovesimo secolo che forse Oliva ebbe dunque anche modo di vedere, e che oggi si conserva curiosamente proprio a Roma, presso la Galleria d’Arte Moderna (ove entrò tuttavia dopo la morte del Morelli sopraggiunta nel 1901). Certamente di nuovo in Spagna già nel 1885, quando ricevette la commissione per la decorazione della Cappella di Carlo III nella Basilica di San Francisco el Grande, il nostro artista divenne appunto famoso soprattutto per i suoi dipinti murali, che affiancarono una lunga carriera come professore d’arte.
    L’opera proposta va datata ai primi anni Ottanta dell’Ottocento allorché Oliva, stabilitosi come detto a Roma nel 1879, visitò con certezza Venezia e Napoli, prima di tornare in Spagna non oltre il 1885. Le vedute partenopee, o meglio la costante minaccia del Vesuvio che terrorizzava ed attirava già da tempo i tanti viaggiatori del Grand Tour, dovettero impressionare il nostro artista, che appunto fece del celebre vulcano l’unico elemento che permette di localizzare con certezza la rappresentazione entro i confini del capoluogo partenopeo: il clima assolutamente da Belle Époque che si respira nella piccola tavoletta, infatti, sembra quasi alieno alle più comuni ed affollate scene popolaresche che tanti artisti di scuola napoletana andavano dipingendo negli stessi anni, e ci restituisce un’immagine di Napoli che nulla aveva da invidiare a Parigi o Londra in quanto ad eleganza, e le sofisticate figurine che animano il quadro sembrano emergere pur nella loro minuzia dalla superficie pittorica, grazie a pennellate sapienti e corpose, che rendono l’opera un piccolo gioiello. Il dipinto, del resto, può vantare una prestigiosa storia di mercato, annoverando fra i vari passaggi d’asta una presenza alla Christie’s di Londra.
    STIMA:
    min € 8000 - max € 10000
    Base Asta:
    € 2500

  • Lotto 75  

    De Gregorio Francesco

    De Gregorio Francesco (Resina, NA 1862 - Napoli 1939) Donna in pelliccia
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 57 x 38
    osservazioni: a tergo autentica di Tito Diodati
    STIMA:
    min € 1000 - max € 1500
    Base Asta:
    € 350

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Pagina 5 di 8. Elementi totali 115
  • Lotto 61  

    Barbato Vincenzo

    Autoritratto
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 40 x 30
    osservazioni: a tergo iscritto e firmato
    STIMA min € 800 - max € 1000

    Lotto 61  

    Barbato Vincenzo

    Barbato Vincenzo (Gragnano, NA 1886 - Napoli 1968) Autoritratto
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 40 x 30
    osservazioni: a tergo iscritto e firmato


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 62  

    Panza Giovanni

    Due madri
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 30 x 40
    osservazioni: a tergo autentica dell'artista
    STIMA min € 1500 - max € 2000

    Lotto 62  

    Panza Giovanni

    Panza Giovanni (Napoli 1894 - 1989) Due madri
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 30 x 40
    osservazioni: a tergo autentica dell'artista


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 63  

    Crisconio Luigi

    Elisa
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 42,5 x 32,5
    osservazioni: opera restaurata e rintelata da A. Orloff
    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Lotto 63  

    Crisconio Luigi

    Crisconio Luigi (Napoli 1893 - Portici, NA 1946) Elisa
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 42,5 x 32,5
    osservazioni: opera restaurata e rintelata da A. Orloff


    1 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 64  

    Capaldo Rubens

    Natura morta di pesci 1955
    olio su tela
    firma e data: in basso a sinistra
    misure: cm 36 x 40
    osservazioni: a tergo dedica dell'artista e timbro galleria Toledo
    STIMA min € 800 - max € 1000

    Lotto 64  

    Capaldo Rubens

    Capaldo Rubens (Parigi 1908 - Napoli 1987) Natura morta di pesci 1955
    olio su tela
    firma e data: in basso a sinistra
    misure: cm 36 x 40
    osservazioni: a tergo dedica dell'artista e timbro galleria Toledo


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 65  

    De Corsi Nicolas

    San Giorgio La Molara 1925
    olio su tela
    firma e data: in basso a destra
    misure: cm 63,5 x 77
    osservazioni: opera priva di cornice
    STIMA min € 3500 - max € 4500

    Lotto 65  

    De Corsi Nicolas

    De Corsi Nicolas (Odessa 1882 - Napoli 1956) San Giorgio La Molara 1925
    olio su tela
    firma e data: in basso a destra
    misure: cm 63,5 x 77
    osservazioni: opera priva di cornice


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 66  

    Villani Gennaro

    Notturno
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 27,5 x 49
    STIMA min € 1000 - max € 1500

    Lotto 66  

    Villani Gennaro

    Villani Gennaro (Napoli 1885 - Milano 1948) Notturno
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 27,5 x 49


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 67  

    Galante Francesco

    Il Vomero da un terrazzo di Napoli antica 1964
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 25 x 34
    osservazioni: a tergo firmato, iscritto e datato
    STIMA min € 1500 - max € 2000

    Lotto 67  

    Galante Francesco

    Galante Francesco (Margherita di Savoia, FG 1884 - Napoli 1972) Il Vomero da un terrazzo di Napoli antica 1964
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 25 x 34
    osservazioni: a tergo firmato, iscritto e datato


    1 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 68  

    Galante Francesco

    Napoli da Mergellina
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 19 x 26
    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Lotto 68  

    Galante Francesco

    Galante Francesco (Margherita di Savoia, FG 1884 - Napoli 1972) Napoli da Mergellina
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 19 x 26


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 69  

    Irolli Vincenzo

    Ritratto di Raffaele Chiarolanza 1934
    olio su tela
    firma e data: in basso a sinistra
    misure: cm 92 x 86,5

    Ultimo, prestigioso rappresentante della grande tradizione artistica napoletana dell’Ottocento, Vincenzo Irolli nel corso di tutta la sua lunga carriera, fatalmente intrapresa dopo la visita alla Nazionale di Napoli del 1877, ha affiancato ad una produzione di maggiore impegno artistico un’altra di più immediata piacevolezza, ma sempre di indubbia qualità, venendo variamente recepito dalla critica, ora celebrativa ora avversa alla continuazione degli stilemi più tradizionali negli anni delle avanguardie artistiche novecentesche. Decisamente meno altalenante pare esser sempre stato invece l’apprezzamento del pubblico, tanto nostrano che estero, che incoraggiò il nostro a proseguire nella propria ricerca, certo personale per i tempi, celebrandolo in varie mostre internazionali (più tarde furono quelle significative in Italia, risalenti principalmente al Ventennio).
    L’opera proposta fa evidentemente parte della produzione più propriamente artistica dell’autore, e risulta senza dubbio assai esemplificativa della sua pittura, a partire dalle caratteristiche pennellate a taches, progressivamente sovrapposte ad fondo scuro rispetto al quale risaltano per contrasto chiaroscurale (tutt’oggi sono ricordati «i bianchi di Irolli»), sebbene la tavolozza adoperata sia in questo caso meno vivace del solito per coerenza al soggetto rappresentato.
    Nato infatti a Piscinola, allora villaggio di Napoli (annesso al quartiere di San Carlo all'Arena), nel 1881, Raffaele Chiarolanza va innanzitutto ricordato per i propri, indiscutibili meriti in quanto medico e ricercatore, poi, come vedremo, per l’attività politica. Allievo di Pascale, il giovane Raffaele studiò con altri grandi nomi della Medicina nostrana ed internazionale (in Germania e nel Regno Unito), ed egli stesso affiancò poi l’insegnamento alla pratica chirurgica che esercitò principalmente al Loreto ed al Pellegrini, di cui fu anche direttore: di questa particolare esperienza, durata all’incirca un decennio a partire dal 1933, si racconta aneddoticamente che durante i bombardamenti Chiarolanza continuasse ad operare in una tenda da campo fatta allestire nel cortile dell’ospedale ormai distrutto. La nota perizia del Professore ne fece anche consulente del tenore Caruso, ormai in fin di vita, in aperta polemica con i colleghi statunitensi, ritenuti d’aver sottovalutato le condizioni del celeberrimo cantante.
    Conclusosi il secondo conflitto mondiale Chiarolanza, come s’è accennato, rivolse le proprie attenzioni anche a tematiche sindacali e politiche. Primo commissario del disciolto sindacato dei medici di Napoli, egli divenne presidente del ricostituito Ordine locale e più tardi dell’intera Federazione nazionale degli Ordini dei medici, sempre spendendosi per la libertà e la dignità della propria professione, nonché per conciliare le necessità di questa ad i nuovi mutamenti sociali: basti citare, quand’ormai il Professore era assurto al seggio parlamentare, la sua azione per la costituzione di un fondo previdenziale per i medici, l'odierno E.N.P.A.M., di cui egli fu il primo presidente, nonché la presentazione e la successiva approvazione della legge Chiarolanza, che tutela i professionisti sanitari lesi dalle radiazioni durante lo svolgimento del proprio servizio.
    STIMA min € 10000 - max € 15000

    Lotto 69  

    Irolli Vincenzo

    Irolli Vincenzo (Napoli 1860 - 1949) Ritratto di Raffaele Chiarolanza 1934
    olio su tela
    firma e data: in basso a sinistra
    misure: cm 92 x 86,5

    Ultimo, prestigioso rappresentante della grande tradizione artistica napoletana dell’Ottocento, Vincenzo Irolli nel corso di tutta la sua lunga carriera, fatalmente intrapresa dopo la visita alla Nazionale di Napoli del 1877, ha affiancato ad una produzione di maggiore impegno artistico un’altra di più immediata piacevolezza, ma sempre di indubbia qualità, venendo variamente recepito dalla critica, ora celebrativa ora avversa alla continuazione degli stilemi più tradizionali negli anni delle avanguardie artistiche novecentesche. Decisamente meno altalenante pare esser sempre stato invece l’apprezzamento del pubblico, tanto nostrano che estero, che incoraggiò il nostro a proseguire nella propria ricerca, certo personale per i tempi, celebrandolo in varie mostre internazionali (più tarde furono quelle significative in Italia, risalenti principalmente al Ventennio).
    L’opera proposta fa evidentemente parte della produzione più propriamente artistica dell’autore, e risulta senza dubbio assai esemplificativa della sua pittura, a partire dalle caratteristiche pennellate a taches, progressivamente sovrapposte ad fondo scuro rispetto al quale risaltano per contrasto chiaroscurale (tutt’oggi sono ricordati «i bianchi di Irolli»), sebbene la tavolozza adoperata sia in questo caso meno vivace del solito per coerenza al soggetto rappresentato.
    Nato infatti a Piscinola, allora villaggio di Napoli (annesso al quartiere di San Carlo all'Arena), nel 1881, Raffaele Chiarolanza va innanzitutto ricordato per i propri, indiscutibili meriti in quanto medico e ricercatore, poi, come vedremo, per l’attività politica. Allievo di Pascale, il giovane Raffaele studiò con altri grandi nomi della Medicina nostrana ed internazionale (in Germania e nel Regno Unito), ed egli stesso affiancò poi l’insegnamento alla pratica chirurgica che esercitò principalmente al Loreto ed al Pellegrini, di cui fu anche direttore: di questa particolare esperienza, durata all’incirca un decennio a partire dal 1933, si racconta aneddoticamente che durante i bombardamenti Chiarolanza continuasse ad operare in una tenda da campo fatta allestire nel cortile dell’ospedale ormai distrutto. La nota perizia del Professore ne fece anche consulente del tenore Caruso, ormai in fin di vita, in aperta polemica con i colleghi statunitensi, ritenuti d’aver sottovalutato le condizioni del celeberrimo cantante.
    Conclusosi il secondo conflitto mondiale Chiarolanza, come s’è accennato, rivolse le proprie attenzioni anche a tematiche sindacali e politiche. Primo commissario del disciolto sindacato dei medici di Napoli, egli divenne presidente del ricostituito Ordine locale e più tardi dell’intera Federazione nazionale degli Ordini dei medici, sempre spendendosi per la libertà e la dignità della propria professione, nonché per conciliare le necessità di questa ad i nuovi mutamenti sociali: basti citare, quand’ormai il Professore era assurto al seggio parlamentare, la sua azione per la costituzione di un fondo previdenziale per i medici, l'odierno E.N.P.A.M., di cui egli fu il primo presidente, nonché la presentazione e la successiva approvazione della legge Chiarolanza, che tutela i professionisti sanitari lesi dalle radiazioni durante lo svolgimento del proprio servizio.


    3 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 70  

    Chiarolanza Giuseppe

    Contadinello con pipa
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 73 x 43
    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Lotto 70  

    Chiarolanza Giuseppe

    Chiarolanza Giuseppe (Miano, NA 1864 - Napoli 1920) Contadinello con pipa
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 73 x 43


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 71  

    Vetri Paolo

    Ritratto di donna
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 41 x 30
    osservazioni: a tergo bozzetto dell'artista
    STIMA min € 600 - max € 800

    Lotto 71  

    Vetri Paolo

    Vetri Paolo (Enna 1855 - Napoli 1937) Ritratto di donna
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 41 x 30
    osservazioni: a tergo bozzetto dell'artista


    1 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 72  

    Pellicciotti Tito

    Pastorella
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 78 x 38
    STIMA min € 4000 - max € 5000

    Lotto 72  

    Pellicciotti Tito

    Pellicciotti Tito (Barisciano, AQ 1871 - 1950) Pastorella
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 78 x 38


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 73  

    Tofano Edoardo

    Profilo di donna
    acquerello su carta
    firma: in basso a destra
    misure: cm 26 x 21
    STIMA min € 1500 - max € 2000

    Lotto 73  

    Tofano Edoardo

    Tofano Edoardo (Napoli 1838 - Roma 1920) Profilo di donna
    acquerello su carta
    firma: in basso a destra
    misure: cm 26 x 21


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Terrazza sul golfo di Napoli
    olio su tavola
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 14,5 x 21
    osservazioni: opera passata in asta Christie's di Londra il 21 Settembre 2005 come lotto 194

    L’esperienza pittorica di Eugenio Oliva y Rodrigo si colloca inevitabilmente fra le tante storie di artisti stranieri (molto spesso spagnoli, considerando gli stretti legami che nell’Ottocento sussistevano fra i vari territori della corona borbonica) che, a completamento e perfezionamento dei propri studi, soggiornavano per periodi più o meno lunghi in Italia, spostandosi fra i principali centri d’arte del tempo (Roma, Firenze, Venezia, Napoli). Se dunque agli appassionati di pittura meridionale il nome più familiari fra questi artisti è ancora oggi quello di Marià Fortuny y Marsal, che proprio a Portici contrasse il morbo che lo fece morire a Roma nel 1874, è opportuno ricordare ed anzi approfondire la conoscenza di tanti altri pittori che, passati per il nostro paese, hanno poi raggiunto una buona fama nella propria terra di origine.
    Il periodo in Italia segnò poi particolarmente la carriera di Oliva che, nato nel 1852 a Palencia (in Castiglia), fu avviato insieme al fratello José agli studi di pittura dal padre, un modesto contadino che pare avesse nutrito in gioventù aspirazioni artistiche; nonostante i buoni risultati ottenuti all’Accademia di San Fernando, nonché l’apprendistato presso Germán Hernández Amores (pittore vicino ai Nazareni), il successo al nostro pare tardasse ad arrivare. Fu appunto il pensionato vinto fra 1878 e 1879 presso l’Accademia spagnola di Roma a portare il tanto sperato miglioramento: agli anni suddetti ed a quelli subito successivi risale infatti l’opera forse più celebre ed apprezzata di Oliva, “Cervantes nei suoi ultimi istanti scrive la dedica di Don Chisciotte al conte di Lemos”, che valse all’artista una Seconda Medaglia all'Esposizione Nazionale di Belle Arti spagnola nel 1884; la rappresentazione, che immagina il celebre autore ispanico che scrive con grande difficoltà sorretto dalla moglie e dal proprio confessore, fa in qualche modo venire in mente l’assai noto dipinto di Domenico Morelli, “Torquato Tasso che legge Gerusalemme liberata a Eleonora d'Este”, un’opera degli anni Sessanta del diciannovesimo secolo che forse Oliva ebbe dunque anche modo di vedere, e che oggi si conserva curiosamente proprio a Roma, presso la Galleria d’Arte Moderna (ove entrò tuttavia dopo la morte del Morelli sopraggiunta nel 1901). Certamente di nuovo in Spagna già nel 1885, quando ricevette la commissione per la decorazione della Cappella di Carlo III nella Basilica di San Francisco el Grande, il nostro artista divenne appunto famoso soprattutto per i suoi dipinti murali, che affiancarono una lunga carriera come professore d’arte.
    L’opera proposta va datata ai primi anni Ottanta dell’Ottocento allorché Oliva, stabilitosi come detto a Roma nel 1879, visitò con certezza Venezia e Napoli, prima di tornare in Spagna non oltre il 1885. Le vedute partenopee, o meglio la costante minaccia del Vesuvio che terrorizzava ed attirava già da tempo i tanti viaggiatori del Grand Tour, dovettero impressionare il nostro artista, che appunto fece del celebre vulcano l’unico elemento che permette di localizzare con certezza la rappresentazione entro i confini del capoluogo partenopeo: il clima assolutamente da Belle Époque che si respira nella piccola tavoletta, infatti, sembra quasi alieno alle più comuni ed affollate scene popolaresche che tanti artisti di scuola napoletana andavano dipingendo negli stessi anni, e ci restituisce un’immagine di Napoli che nulla aveva da invidiare a Parigi o Londra in quanto ad eleganza, e le sofisticate figurine che animano il quadro sembrano emergere pur nella loro minuzia dalla superficie pittorica, grazie a pennellate sapienti e corpose, che rendono l’opera un piccolo gioiello. Il dipinto, del resto, può vantare una prestigiosa storia di mercato, annoverando fra i vari passaggi d’asta una presenza alla Christie’s di Londra.
    STIMA min € 8000 - max € 10000

    Oliva y Rodrigo Eugenio (Palencia 1852 - Villaconejos 1925) Terrazza sul golfo di Napoli
    olio su tavola
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 14,5 x 21
    osservazioni: opera passata in asta Christie's di Londra il 21 Settembre 2005 come lotto 194

    L’esperienza pittorica di Eugenio Oliva y Rodrigo si colloca inevitabilmente fra le tante storie di artisti stranieri (molto spesso spagnoli, considerando gli stretti legami che nell’Ottocento sussistevano fra i vari territori della corona borbonica) che, a completamento e perfezionamento dei propri studi, soggiornavano per periodi più o meno lunghi in Italia, spostandosi fra i principali centri d’arte del tempo (Roma, Firenze, Venezia, Napoli). Se dunque agli appassionati di pittura meridionale il nome più familiari fra questi artisti è ancora oggi quello di Marià Fortuny y Marsal, che proprio a Portici contrasse il morbo che lo fece morire a Roma nel 1874, è opportuno ricordare ed anzi approfondire la conoscenza di tanti altri pittori che, passati per il nostro paese, hanno poi raggiunto una buona fama nella propria terra di origine.
    Il periodo in Italia segnò poi particolarmente la carriera di Oliva che, nato nel 1852 a Palencia (in Castiglia), fu avviato insieme al fratello José agli studi di pittura dal padre, un modesto contadino che pare avesse nutrito in gioventù aspirazioni artistiche; nonostante i buoni risultati ottenuti all’Accademia di San Fernando, nonché l’apprendistato presso Germán Hernández Amores (pittore vicino ai Nazareni), il successo al nostro pare tardasse ad arrivare. Fu appunto il pensionato vinto fra 1878 e 1879 presso l’Accademia spagnola di Roma a portare il tanto sperato miglioramento: agli anni suddetti ed a quelli subito successivi risale infatti l’opera forse più celebre ed apprezzata di Oliva, “Cervantes nei suoi ultimi istanti scrive la dedica di Don Chisciotte al conte di Lemos”, che valse all’artista una Seconda Medaglia all'Esposizione Nazionale di Belle Arti spagnola nel 1884; la rappresentazione, che immagina il celebre autore ispanico che scrive con grande difficoltà sorretto dalla moglie e dal proprio confessore, fa in qualche modo venire in mente l’assai noto dipinto di Domenico Morelli, “Torquato Tasso che legge Gerusalemme liberata a Eleonora d'Este”, un’opera degli anni Sessanta del diciannovesimo secolo che forse Oliva ebbe dunque anche modo di vedere, e che oggi si conserva curiosamente proprio a Roma, presso la Galleria d’Arte Moderna (ove entrò tuttavia dopo la morte del Morelli sopraggiunta nel 1901). Certamente di nuovo in Spagna già nel 1885, quando ricevette la commissione per la decorazione della Cappella di Carlo III nella Basilica di San Francisco el Grande, il nostro artista divenne appunto famoso soprattutto per i suoi dipinti murali, che affiancarono una lunga carriera come professore d’arte.
    L’opera proposta va datata ai primi anni Ottanta dell’Ottocento allorché Oliva, stabilitosi come detto a Roma nel 1879, visitò con certezza Venezia e Napoli, prima di tornare in Spagna non oltre il 1885. Le vedute partenopee, o meglio la costante minaccia del Vesuvio che terrorizzava ed attirava già da tempo i tanti viaggiatori del Grand Tour, dovettero impressionare il nostro artista, che appunto fece del celebre vulcano l’unico elemento che permette di localizzare con certezza la rappresentazione entro i confini del capoluogo partenopeo: il clima assolutamente da Belle Époque che si respira nella piccola tavoletta, infatti, sembra quasi alieno alle più comuni ed affollate scene popolaresche che tanti artisti di scuola napoletana andavano dipingendo negli stessi anni, e ci restituisce un’immagine di Napoli che nulla aveva da invidiare a Parigi o Londra in quanto ad eleganza, e le sofisticate figurine che animano il quadro sembrano emergere pur nella loro minuzia dalla superficie pittorica, grazie a pennellate sapienti e corpose, che rendono l’opera un piccolo gioiello. Il dipinto, del resto, può vantare una prestigiosa storia di mercato, annoverando fra i vari passaggi d’asta una presenza alla Christie’s di Londra.


    1 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 75  

    De Gregorio Francesco

    Donna in pelliccia
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 57 x 38
    osservazioni: a tergo autentica di Tito Diodati
    STIMA min € 1000 - max € 1500

    Lotto 75  

    De Gregorio Francesco

    De Gregorio Francesco (Resina, NA 1862 - Napoli 1939) Donna in pelliccia
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 57 x 38
    osservazioni: a tergo autentica di Tito Diodati


    1 offerte pre-asta Dettaglio
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