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Asta 025 del 26/11/2022 / lotto 74

Oliva y Rodrigo Eugenio

Oliva y Rodrigo Eugenio (Palencia 1852 - Villaconejos 1925)

DIPINTI

Stima: min €8000 - max €10000
Base Asta: € 2500
Migliore Offerta Pervenuta:   2500
Prossima Offerta Minima:   2700
N° offerte:  1
  • Descrizione Lotto

    Terrazza sul golfo di Napoli
    olio su tavola
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 14,5 x 21
    osservazioni: opera passata in asta Christie's di Londra il 21 Settembre 2005 come lotto 194

    L’esperienza pittorica di Eugenio Oliva y Rodrigo si colloca inevitabilmente fra le tante storie di artisti stranieri (molto spesso spagnoli, considerando gli stretti legami che nell’Ottocento sussistevano fra i vari territori della corona borbonica) che, a completamento e perfezionamento dei propri studi, soggiornavano per periodi più o meno lunghi in Italia, spostandosi fra i principali centri d’arte del tempo (Roma, Firenze, Venezia, Napoli). Se dunque agli appassionati di pittura meridionale il nome più familiari fra questi artisti è ancora oggi quello di Marià Fortuny y Marsal, che proprio a Portici contrasse il morbo che lo fece morire a Roma nel 1874, è opportuno ricordare ed anzi approfondire la conoscenza di tanti altri pittori che, passati per il nostro paese, hanno poi raggiunto una buona fama nella propria terra di origine.
    Il periodo in Italia segnò poi particolarmente la carriera di Oliva che, nato nel 1852 a Palencia (in Castiglia), fu avviato insieme al fratello José agli studi di pittura dal padre, un modesto contadino che pare avesse nutrito in gioventù aspirazioni artistiche; nonostante i buoni risultati ottenuti all’Accademia di San Fernando, nonché l’apprendistato presso Germán Hernández Amores (pittore vicino ai Nazareni), il successo al nostro pare tardasse ad arrivare. Fu appunto il pensionato vinto fra 1878 e 1879 presso l’Accademia spagnola di Roma a portare il tanto sperato miglioramento: agli anni suddetti ed a quelli subito successivi risale infatti l’opera forse più celebre ed apprezzata di Oliva, “Cervantes nei suoi ultimi istanti scrive la dedica di Don Chisciotte al conte di Lemos”, che valse all’artista una Seconda Medaglia all'Esposizione Nazionale di Belle Arti spagnola nel 1884; la rappresentazione, che immagina il celebre autore ispanico che scrive con grande difficoltà sorretto dalla moglie e dal proprio confessore, fa in qualche modo venire in mente l’assai noto dipinto di Domenico Morelli, “Torquato Tasso che legge Gerusalemme liberata a Eleonora d'Este”, un’opera degli anni Sessanta del diciannovesimo secolo che forse Oliva ebbe dunque anche modo di vedere, e che oggi si conserva curiosamente proprio a Roma, presso la Galleria d’Arte Moderna (ove entrò tuttavia dopo la morte del Morelli sopraggiunta nel 1901). Certamente di nuovo in Spagna già nel 1885, quando ricevette la commissione per la decorazione della Cappella di Carlo III nella Basilica di San Francisco el Grande, il nostro artista divenne appunto famoso soprattutto per i suoi dipinti murali, che affiancarono una lunga carriera come professore d’arte.
    L’opera proposta va datata ai primi anni Ottanta dell’Ottocento allorché Oliva, stabilitosi come detto a Roma nel 1879, visitò con certezza Venezia e Napoli, prima di tornare in Spagna non oltre il 1885. Le vedute partenopee, o meglio la costante minaccia del Vesuvio che terrorizzava ed attirava già da tempo i tanti viaggiatori del Grand Tour, dovettero impressionare il nostro artista, che appunto fece del celebre vulcano l’unico elemento che permette di localizzare con certezza la rappresentazione entro i confini del capoluogo partenopeo: il clima assolutamente da Belle Époque che si respira nella piccola tavoletta, infatti, sembra quasi alieno alle più comuni ed affollate scene popolaresche che tanti artisti di scuola napoletana andavano dipingendo negli stessi anni, e ci restituisce un’immagine di Napoli che nulla aveva da invidiare a Parigi o Londra in quanto ad eleganza, e le sofisticate figurine che animano il quadro sembrano emergere pur nella loro minuzia dalla superficie pittorica, grazie a pennellate sapienti e corpose, che rendono l’opera un piccolo gioiello. Il dipinto, del resto, può vantare una prestigiosa storia di mercato, annoverando fra i vari passaggi d’asta una presenza alla Christie’s di Londra.

  • Informazioni Asta

    Asta 025 del 26/11/2022 del 26/11/2022 18:00.
    Via Vincenzo Mosca 31/33