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Asta 018 del 26/02/2022 / lotto 99

Brancaccio Carlo

Brancaccio Carlo (Napoli 1861 - 1920 )

DIPINTI

Stima: min €10000 - max €12000
Base Asta: € 5000
  • Descrizione Lotto

    Palazzo Donn'Anna
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 47 x 70

    Nel generale clima che sul finire del diciannovesimo secolo andò diffondendosi a Napoli emulando i gusti d’Oltralpe della Belle Époque, con ovvie contaminazioni dello stile Liberty italiano, Carlo Brancaccio fu celebre e felice rappresentante di quel filone pittorico che trasportò nei primi decenni del Novecento la grande tradizione ottocentesca partenopea, impermeabile ai nuovi movimenti che scuotevano arte e vita a cavallo del primo conflitto mondiale. Avviato a studi matematici, il giovane Carlo li abbandonò ventiduenne nel 1883, ovviamente in opposizione ai voleri familiari, per dedicarsi alla pittura: non abbiamo ora informazioni sufficienti sulla formazione del giovane artista, così come non ne possediamo molte in realtà sulla sua vita in generale, ma è certo che egli fu per lo più autodidatta, caratteristica che dona ulteriore lustro agli esiti di assoluta qualità cui pervenne, con qualche occasionale consiglio o insegnamento datogli da Edoardo Dalbono, il quale il nostro conobbe in circostante non chiare. L’influenza di questo grande maestro fu comunque fondamentale, poiché fra il lirismo sognante di questi ed il più rigoroso realismo di Vincenzo Migliaro (ovvero fra le due temperie che al tempo mantenevano ancora in vita la tradizione napoletana dell’Ottocento) Brancaccio tese evidentemente verso la prima soluzione, seppur trovando un qualche equilibrio fra questa e la seconda tendenza: se infatti volessimo mettere un attimo da parte il ricco filone di vedute parigine e londinesi, maturate nei molti viaggi dell’autore e soprattutto nel corso del suo lungo soggiorno nella Ville Lumière, e che gli diedero grande successo estero consacrandolo nel mercato collezionistico internazionale, le scene brulicanti di vita popolare e le marine campane trasudano autentica poesia, ricollegandosi al succitato spirito tutto personale del Dalbono e tramite questi alla grande Scuola di Posillipo di inizio diciannovesimo secolo. Domina in tutte queste opere una indubbia eleganza tonale, giocata su raffinati contrasti cromatici e mai turbata da violenze coloristiche, come si può del resto ammirare in entrambe le opere proposte in asta. Di queste la prima, dall’atmosfera sognante e ariosa, rappresenta il caratteristico Palazzo Donn’Anna, progettato nel Seicento da Cosimo Fanzago per volere di Anna Carafa ma mai compiuto, così che per secoli esso rimase una suggestiva rovina sulla quale negli anni dell’autore Matilde Serao tessé leggende e Gaetano Esposito riversò i propri tormenti: nota infatti è la gelosia che questo grande maestro dell’Ottocento covava per la propria dimora, per quanto diroccata ed inospitale essa fosse. La più piccola tavola invece, che coi suoi toni trasmette perfettamente l’albeggiare fresco e stanco che soffusamente illumina Napoli nelle prime ore del giorno, lasciando immaginare una giornata serena ed assolata, coglie uno scorcio cittadino purtroppo non più visibile ma caro a vari contemporanei del Brancaccio (si ricordi una splendida opera di simile soggetto dipinta da Attilio Pratella ed ispirata con ogni probabilità da una fotografia del tempo): la spiaggia della Marinella infatti, situata all’altezza grosso modo di Piazza Mercato, non esiste più da tempo, così come il vicino Borgo Loreto, così chiamato per la chiesa di Santa Maria del Loreto ed area anticamente quasi disabitata ma ricca di mulini, oggi parzialmente occupata dal grande ospedale “Loreto Mare”.

  • Informazioni Asta

    Asta 018 del 26/02/2022 del 26/02/2022 18:00.
    Via V. Mosca, 31/33