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  • Pratella Ada (Napoli 1901 - 1929) Autoritratto col vestito rosso
    olio su tavola
    firma: opera non firmata
    misure: cm 24,5 x 23
    osservazioni: l'opera risulta pubblicata a pagina 65 della monografia dell'autrice edita nel 1998 per la Galleria Giordani di Bologna a cura di Isabella Zaniboni
    STIMA:
    min € 1500 - max € 2000
    Base Asta:
    € 600

  • Scoppa Radames (Napoli 1877 - 1957) Barche al largo di Capri
    olio su tavola
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 12 x 18
    STIMA:
    min € 400 - max € 500
    Base Asta:
    € 150

  • Casciaro Giuseppe (Ortelle, LE 1863 - Napoli 1941) Veduta di Capri 1921
    pastello su carta
    firma e data: in basso a sinistra
    misure: cm 25,5 x 36,5
    osservazioni: a tergo timbro dell'autore
    STIMA:
    min € 1200 - max € 1500
    Base Asta:
    € 500

  • Vardaro Edoardo Maria (Napoli 1912 - Cava de' Tirreni, SA 1977) Damina
    olio su cartone
    firma: in basso a destra
    misure: cm 50,5 x 40,5
    STIMA:
    min € 600 - max € 800
    Base Asta:
    € 250

  • Ciavolino Giuseppe (Torre del Greco, Na 1918 - 2011) Le amiche della natura
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 40 x 30
    osservazioni: a tergo firmato; opera priva di cornice
    STIMA:
    min € 400 - max € 500
    Base Asta:
    € 150

  • Cercone Ettore (Messina 1850 - Sorrento, NA 1896) Veduta di Samaria col monte Garizim
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 24,5 x 14,5
    STIMA:
    min € 500 - max € 600
    Base Asta:
    € 250

  • Chiancone Alberto (Porto Santo Stefano, GR 1904 - Napoli 1988) Eleganza al caffè
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 50 x 40
    STIMA:
    min € 1500 - max € 2000
    Base Asta:
    € 750

  • Magno Eugenio (Napoli 1944) Costiera sorrentina
    olio su pannello
    firma: in basso a destra
    misure: cm 39,5 x 50
    STIMA:
    min € 200 - max € 300
    Base Asta:
    € 150

  • Scoppetta Pietro (Amalfi, SA 1863 - Napoli 1920) Il pescato del giorno
    matita su carta
    firma in basso a destra
    misure: cm 20,5 x 30,5
    STIMA:
    min € 400 - max € 500
    Base Asta:
    € 200

  • Galante Francesco (Margherita di Savoia, FG 1884 - Napoli 1972) Lungomare di Napoli
    olio su tela applicata a cartone
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 35 x 45
    osservazioni: opera a tergo recante timbri casa d'aste Giosi
    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500
    Base Asta:
    € 1000

  • Pizzirani Edoardo (Genova 1915 - Pozzuoli, NA 2011) Vecchia Pozzuoli
    olio su tavola
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 40,5 x 30,5
    osservazioni: opera a tergo firmata e iscritta
    STIMA:
    min € 200 - max € 300
    Base Asta:
    € 150

  • Cocco Giuseppe Alberto (Chieti 1869 - Napoli 1963) Natura morta
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 70 x 99,5
    STIMA:
    min € 500 - max € 800
    Base Asta:
    € 250

  • Notte Emilio(Ceglie Messapica, BR 1891 - Napoli 1982) Soldati
    inchiostro su carta
    firma: in basso al centro
    misure: cm 30,5 x 23
    STIMA:
    min € 600 - max € 800
    Base Asta:
    € 300

  • Morelli Giuseppe (Napoli 1969) Il fiore della natura
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 40 x 30
    osservazioni: opera a tergo recante cartiglio dell'autore
    STIMA:
    min € 500 - max € 600
    Base Asta:
    € 250

  • Gigante Giacinto (Napoli 1806 - 1876 ) Pergolato
    acquerello su carta
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 43 x 58
    provenienza: collezione Alberto Portolano, Napoli
    esposizioni: Museo Civico Filangieri, Napoli Settembre-Dicembre 1945, Museo del Sannio, Benevento Maggio-Luglio 1954
    bibliografia: M. Rotili (cura), Achille Vianelli, cat. della mostra Maggio-Luglio 1954, Gaspare Casella Editore, Napoli 1954, pag. 69, tav. 9, A. Schettini, Giacinto Gigante, Mele Editore, Napoli 1965, tav. XXXIV
    osservazioni: opera a tergo recante cartigli Mostra della Scuola di Posillipo Settembre-Dicembre 1945 e Mostra di Achille Vianelli Maggio-Luglio 1954


    Paolo Villari ebbe modo di affermare più di un secolo fa, e felicemente, che «Gigante è un acquerellista di cui non si troverebbe in Italia un altro di egual merito». In effetti di Giacinto Gigante oggi il grande pubblico ricorda innanzitutto le opere ad acquerello (si pensi alla spettacolare Cappella di San Gennaro oggi conservata a Capodimonte) piuttosto che la più esigua produzione ad olio, forse meno congeniale all’autore e nel tempo oggetto di qualche critica, ad esempio dalla penna di Sergio Ortolani, principale biografo dell’artista.
    Secondo alcune fonti la tecnica dell’acquerello Giacinto l’apprese, dopo aver assorbito i primi rudimenti pittorici dal padre Gaetano, dal tedesco Jacob Wilhelm Hüber, che il Nostro frequentò fra il 1818 ed il 1821; dal pittore nordico, va ricordato, Gigante imparò anche quella tecnica “a punta di ferro” che gli fu poi assai utile in tutta la sua lunga carriera di disegnatore ed incisore, e che si può forse anche considerare alla base del successo commerciale di tutta la Scuola di Posillipo, i cui album di incisioni acquerellate si diffusero rapidamente ed ampiamente fra i turisti stranieri in Italia.
    A ben rifletterci comunque, sono svariati gli artisti di area nordica ed orientale ad aver svolto un ruolo di primaria importanza per la ricerca e la fama raggiunta da Giacinto Gigante. Innanzitutto Anton Sminck van Pitloo, a Napoli dal 1816 al 1837, che va considerato il fondatore dell’estetica della suddetta Scuola di Posillipo, interessata a restituire il paesaggio attraverso il filtro del tutto personale dell’artista che di volta in volta lo percepiva; cattedratico al Real Istituito di Belle Arti fin dal 1824, Pitloo costituì forse anche l’unico contatto fra Gigante e l’ambiente accademico locale, cui il Nostro fu generalmente ostile ed intollerante (si pensi del resto che allora anche la pittura di paesaggio era rigorosamente eseguita al cavalletto e mal si giudicava chi preferisse l’en plain air).
    Contemporaneamente a Pitloo Gigante ebbe modo di conoscere ed operare insieme a Sil'vestr Feodosievič Ščedrin, che in Italia fin dal 1819 morì a Sorrento una decina di anni dopo. Fu questo paesaggista la chiave che aprì al Nostro le porta dell’ambasciata russa e dell’aristocrazia esteuropea, che elesse Giacinto a proprio pittore d’elezione, come dimostrano tanto le opere dell’autore entrate nelle collezioni russe (specialmente all’Ermitage di San Pietroburgo) che quelle custodite sì a Napoli, ma ritraenti appunto le celebrità slave e le loro lussuose ville. Queste prestigiose committenze (finanche per lo zar Nicola I e la zarina Alessandra, che volle Gigante con sé nel viaggio in Sicilia del 1846) permisero al nostro di acquisire quella che ancora oggi è conosciuta come Villa Gigante, sita nell’omonima strada alle pendici del Vomero.
    Il grande acquerello proposto, proveniente da una delle più celebrate collezioni d’arte partenopee (e non solo, poiché di Portolano si conoscono echi milanesi), va probabilmente a collocarsi per soggetto proprio nei dintorni della bella villa “alla Salute”, poiché risulta felicemente paragonabile ad una più piccola opera che, con uguale tecnica, pare focalizzarsi su di un singolo tralcio della grande vite che occupa quasi per intero l’opera in asta; questo piccolo acquerello, parte della collezione Lampugnani ed oggi al Poldi Pezzoli di Milano (dotato perciò anch’esso di un pedigree di tutto rispetto), riporta esplicitamente in basso l’appunto autografo del proprio autore «Salute 1847», fornendoci perciò anche una possibile datazione di riferimento: Gigante si sa acquistò appunto il villino nel 1846, e già nel ’48 si rifugiò a Sorrento per evitare i tumulti libertari che scuotevano il Meridione d’Italia, per cui è verosimile pensare che nel biennio 1846-47 egli ebbe modo di realizzare più opere raffiguranti i dintorni di casa propria, forte dell’appena acquisita comodità domestica.
    STIMA:
    min € 6000 - max € 7000
    Base Asta:
    € 3500

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  • Lotto 70  

    Pratella Ada

    Autoritratto col vestito rosso
    olio su tavola
    firma: opera non firmata
    misure: cm 24,5 x 23
    osservazioni: l'opera risulta pubblicata a pagina 65 della monografia dell'autrice edita nel 1998 per la Galleria Giordani di Bologna a cura di Isabella Zaniboni
    STIMA min € 1500 - max € 2000

    Lotto 70  

    Pratella Ada

    Pratella Ada (Napoli 1901 - 1929) Autoritratto col vestito rosso
    olio su tavola
    firma: opera non firmata
    misure: cm 24,5 x 23
    osservazioni: l'opera risulta pubblicata a pagina 65 della monografia dell'autrice edita nel 1998 per la Galleria Giordani di Bologna a cura di Isabella Zaniboni


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 70  

    Scoppa Radames

    Barche al largo di Capri
    olio su tavola
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 12 x 18
    STIMA min € 400 - max € 500

    Lotto 70  

    Scoppa Radames

    Scoppa Radames (Napoli 1877 - 1957) Barche al largo di Capri
    olio su tavola
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 12 x 18


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 70  

    Casciaro Giuseppe

    Veduta di Capri 1921
    pastello su carta
    firma e data: in basso a sinistra
    misure: cm 25,5 x 36,5
    osservazioni: a tergo timbro dell'autore
    STIMA min € 1200 - max € 1500

    Lotto 70  

    Casciaro Giuseppe

    Casciaro Giuseppe (Ortelle, LE 1863 - Napoli 1941) Veduta di Capri 1921
    pastello su carta
    firma e data: in basso a sinistra
    misure: cm 25,5 x 36,5
    osservazioni: a tergo timbro dell'autore


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 70  

    Vardaro Edoardo Maria

    Damina
    olio su cartone
    firma: in basso a destra
    misure: cm 50,5 x 40,5
    STIMA min € 600 - max € 800

    Lotto 70  

    Vardaro Edoardo Maria

    Vardaro Edoardo Maria (Napoli 1912 - Cava de' Tirreni, SA 1977) Damina
    olio su cartone
    firma: in basso a destra
    misure: cm 50,5 x 40,5


    1 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 70  

    Ciavolino Giuseppe

    Le amiche della natura
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 40 x 30
    osservazioni: a tergo firmato; opera priva di cornice
    STIMA min € 400 - max € 500

    Lotto 70  

    Ciavolino Giuseppe

    Ciavolino Giuseppe (Torre del Greco, Na 1918 - 2011) Le amiche della natura
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 40 x 30
    osservazioni: a tergo firmato; opera priva di cornice


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 70  

    Cercone Ettore

    Veduta di Samaria col monte Garizim
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 24,5 x 14,5
    STIMA min € 500 - max € 600

    Lotto 70  

    Cercone Ettore

    Cercone Ettore (Messina 1850 - Sorrento, NA 1896) Veduta di Samaria col monte Garizim
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 24,5 x 14,5


    1 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 70  

    Chiancone Alberto

    Eleganza al caffè
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 50 x 40
    STIMA min € 1500 - max € 2000

    Lotto 70  

    Chiancone Alberto

    Chiancone Alberto (Porto Santo Stefano, GR 1904 - Napoli 1988) Eleganza al caffè
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 50 x 40


    1 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 70  

    Magno Eugenio

    Costiera sorrentina
    olio su pannello
    firma: in basso a destra
    misure: cm 39,5 x 50
    STIMA min € 200 - max € 300

    Lotto 70  

    Magno Eugenio

    Magno Eugenio (Napoli 1944) Costiera sorrentina
    olio su pannello
    firma: in basso a destra
    misure: cm 39,5 x 50


    1 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 70  

    Scoppetta Pietro

    Il pescato del giorno
    matita su carta
    firma in basso a destra
    misure: cm 20,5 x 30,5
    STIMA min € 400 - max € 500

    Lotto 70  

    Scoppetta Pietro

    Scoppetta Pietro (Amalfi, SA 1863 - Napoli 1920) Il pescato del giorno
    matita su carta
    firma in basso a destra
    misure: cm 20,5 x 30,5


    3 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 70  

    Galante Francesco

    Lungomare di Napoli
    olio su tela applicata a cartone
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 35 x 45
    osservazioni: opera a tergo recante timbri casa d'aste Giosi
    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Lotto 70  

    Galante Francesco

    Galante Francesco (Margherita di Savoia, FG 1884 - Napoli 1972) Lungomare di Napoli
    olio su tela applicata a cartone
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 35 x 45
    osservazioni: opera a tergo recante timbri casa d'aste Giosi


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 70  

    Pizzirani Edoardo

    Vecchia Pozzuoli
    olio su tavola
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 40,5 x 30,5
    osservazioni: opera a tergo firmata e iscritta
    STIMA min € 200 - max € 300

    Lotto 70  

    Pizzirani Edoardo

    Pizzirani Edoardo (Genova 1915 - Pozzuoli, NA 2011) Vecchia Pozzuoli
    olio su tavola
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 40,5 x 30,5
    osservazioni: opera a tergo firmata e iscritta


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 70  

    Cocco Giuseppe Alberto

    Natura morta
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 70 x 99,5
    STIMA min € 500 - max € 800

    Lotto 70  

    Cocco Giuseppe Alberto

    Cocco Giuseppe Alberto (Chieti 1869 - Napoli 1963) Natura morta
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 70 x 99,5


    1 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 70  

    Notte Emilio

    Soldati
    inchiostro su carta
    firma: in basso al centro
    misure: cm 30,5 x 23
    STIMA min € 600 - max € 800

    Lotto 70  

    Notte Emilio

    Notte Emilio(Ceglie Messapica, BR 1891 - Napoli 1982) Soldati
    inchiostro su carta
    firma: in basso al centro
    misure: cm 30,5 x 23


    1 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 70  

    Morelli Giuseppe

    Il fiore della natura
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 40 x 30
    osservazioni: opera a tergo recante cartiglio dell'autore
    STIMA min € 500 - max € 600

    Lotto 70  

    Morelli Giuseppe

    Morelli Giuseppe (Napoli 1969) Il fiore della natura
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 40 x 30
    osservazioni: opera a tergo recante cartiglio dell'autore


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 70  

    Gigante Giacinto

    Pergolato
    acquerello su carta
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 43 x 58
    provenienza: collezione Alberto Portolano, Napoli
    esposizioni: Museo Civico Filangieri, Napoli Settembre-Dicembre 1945, Museo del Sannio, Benevento Maggio-Luglio 1954
    bibliografia: M. Rotili (cura), Achille Vianelli, cat. della mostra Maggio-Luglio 1954, Gaspare Casella Editore, Napoli 1954, pag. 69, tav. 9, A. Schettini, Giacinto Gigante, Mele Editore, Napoli 1965, tav. XXXIV
    osservazioni: opera a tergo recante cartigli Mostra della Scuola di Posillipo Settembre-Dicembre 1945 e Mostra di Achille Vianelli Maggio-Luglio 1954


    Paolo Villari ebbe modo di affermare più di un secolo fa, e felicemente, che «Gigante è un acquerellista di cui non si troverebbe in Italia un altro di egual merito». In effetti di Giacinto Gigante oggi il grande pubblico ricorda innanzitutto le opere ad acquerello (si pensi alla spettacolare Cappella di San Gennaro oggi conservata a Capodimonte) piuttosto che la più esigua produzione ad olio, forse meno congeniale all’autore e nel tempo oggetto di qualche critica, ad esempio dalla penna di Sergio Ortolani, principale biografo dell’artista.
    Secondo alcune fonti la tecnica dell’acquerello Giacinto l’apprese, dopo aver assorbito i primi rudimenti pittorici dal padre Gaetano, dal tedesco Jacob Wilhelm Hüber, che il Nostro frequentò fra il 1818 ed il 1821; dal pittore nordico, va ricordato, Gigante imparò anche quella tecnica “a punta di ferro” che gli fu poi assai utile in tutta la sua lunga carriera di disegnatore ed incisore, e che si può forse anche considerare alla base del successo commerciale di tutta la Scuola di Posillipo, i cui album di incisioni acquerellate si diffusero rapidamente ed ampiamente fra i turisti stranieri in Italia.
    A ben rifletterci comunque, sono svariati gli artisti di area nordica ed orientale ad aver svolto un ruolo di primaria importanza per la ricerca e la fama raggiunta da Giacinto Gigante. Innanzitutto Anton Sminck van Pitloo, a Napoli dal 1816 al 1837, che va considerato il fondatore dell’estetica della suddetta Scuola di Posillipo, interessata a restituire il paesaggio attraverso il filtro del tutto personale dell’artista che di volta in volta lo percepiva; cattedratico al Real Istituito di Belle Arti fin dal 1824, Pitloo costituì forse anche l’unico contatto fra Gigante e l’ambiente accademico locale, cui il Nostro fu generalmente ostile ed intollerante (si pensi del resto che allora anche la pittura di paesaggio era rigorosamente eseguita al cavalletto e mal si giudicava chi preferisse l’en plain air).
    Contemporaneamente a Pitloo Gigante ebbe modo di conoscere ed operare insieme a Sil'vestr Feodosievič Ščedrin, che in Italia fin dal 1819 morì a Sorrento una decina di anni dopo. Fu questo paesaggista la chiave che aprì al Nostro le porta dell’ambasciata russa e dell’aristocrazia esteuropea, che elesse Giacinto a proprio pittore d’elezione, come dimostrano tanto le opere dell’autore entrate nelle collezioni russe (specialmente all’Ermitage di San Pietroburgo) che quelle custodite sì a Napoli, ma ritraenti appunto le celebrità slave e le loro lussuose ville. Queste prestigiose committenze (finanche per lo zar Nicola I e la zarina Alessandra, che volle Gigante con sé nel viaggio in Sicilia del 1846) permisero al nostro di acquisire quella che ancora oggi è conosciuta come Villa Gigante, sita nell’omonima strada alle pendici del Vomero.
    Il grande acquerello proposto, proveniente da una delle più celebrate collezioni d’arte partenopee (e non solo, poiché di Portolano si conoscono echi milanesi), va probabilmente a collocarsi per soggetto proprio nei dintorni della bella villa “alla Salute”, poiché risulta felicemente paragonabile ad una più piccola opera che, con uguale tecnica, pare focalizzarsi su di un singolo tralcio della grande vite che occupa quasi per intero l’opera in asta; questo piccolo acquerello, parte della collezione Lampugnani ed oggi al Poldi Pezzoli di Milano (dotato perciò anch’esso di un pedigree di tutto rispetto), riporta esplicitamente in basso l’appunto autografo del proprio autore «Salute 1847», fornendoci perciò anche una possibile datazione di riferimento: Gigante si sa acquistò appunto il villino nel 1846, e già nel ’48 si rifugiò a Sorrento per evitare i tumulti libertari che scuotevano il Meridione d’Italia, per cui è verosimile pensare che nel biennio 1846-47 egli ebbe modo di realizzare più opere raffiguranti i dintorni di casa propria, forte dell’appena acquisita comodità domestica.
    STIMA min € 6000 - max € 7000

    Lotto 70  

    Gigante Giacinto

    Gigante Giacinto (Napoli 1806 - 1876 ) Pergolato
    acquerello su carta
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 43 x 58
    provenienza: collezione Alberto Portolano, Napoli
    esposizioni: Museo Civico Filangieri, Napoli Settembre-Dicembre 1945, Museo del Sannio, Benevento Maggio-Luglio 1954
    bibliografia: M. Rotili (cura), Achille Vianelli, cat. della mostra Maggio-Luglio 1954, Gaspare Casella Editore, Napoli 1954, pag. 69, tav. 9, A. Schettini, Giacinto Gigante, Mele Editore, Napoli 1965, tav. XXXIV
    osservazioni: opera a tergo recante cartigli Mostra della Scuola di Posillipo Settembre-Dicembre 1945 e Mostra di Achille Vianelli Maggio-Luglio 1954


    Paolo Villari ebbe modo di affermare più di un secolo fa, e felicemente, che «Gigante è un acquerellista di cui non si troverebbe in Italia un altro di egual merito». In effetti di Giacinto Gigante oggi il grande pubblico ricorda innanzitutto le opere ad acquerello (si pensi alla spettacolare Cappella di San Gennaro oggi conservata a Capodimonte) piuttosto che la più esigua produzione ad olio, forse meno congeniale all’autore e nel tempo oggetto di qualche critica, ad esempio dalla penna di Sergio Ortolani, principale biografo dell’artista.
    Secondo alcune fonti la tecnica dell’acquerello Giacinto l’apprese, dopo aver assorbito i primi rudimenti pittorici dal padre Gaetano, dal tedesco Jacob Wilhelm Hüber, che il Nostro frequentò fra il 1818 ed il 1821; dal pittore nordico, va ricordato, Gigante imparò anche quella tecnica “a punta di ferro” che gli fu poi assai utile in tutta la sua lunga carriera di disegnatore ed incisore, e che si può forse anche considerare alla base del successo commerciale di tutta la Scuola di Posillipo, i cui album di incisioni acquerellate si diffusero rapidamente ed ampiamente fra i turisti stranieri in Italia.
    A ben rifletterci comunque, sono svariati gli artisti di area nordica ed orientale ad aver svolto un ruolo di primaria importanza per la ricerca e la fama raggiunta da Giacinto Gigante. Innanzitutto Anton Sminck van Pitloo, a Napoli dal 1816 al 1837, che va considerato il fondatore dell’estetica della suddetta Scuola di Posillipo, interessata a restituire il paesaggio attraverso il filtro del tutto personale dell’artista che di volta in volta lo percepiva; cattedratico al Real Istituito di Belle Arti fin dal 1824, Pitloo costituì forse anche l’unico contatto fra Gigante e l’ambiente accademico locale, cui il Nostro fu generalmente ostile ed intollerante (si pensi del resto che allora anche la pittura di paesaggio era rigorosamente eseguita al cavalletto e mal si giudicava chi preferisse l’en plain air).
    Contemporaneamente a Pitloo Gigante ebbe modo di conoscere ed operare insieme a Sil'vestr Feodosievič Ščedrin, che in Italia fin dal 1819 morì a Sorrento una decina di anni dopo. Fu questo paesaggista la chiave che aprì al Nostro le porta dell’ambasciata russa e dell’aristocrazia esteuropea, che elesse Giacinto a proprio pittore d’elezione, come dimostrano tanto le opere dell’autore entrate nelle collezioni russe (specialmente all’Ermitage di San Pietroburgo) che quelle custodite sì a Napoli, ma ritraenti appunto le celebrità slave e le loro lussuose ville. Queste prestigiose committenze (finanche per lo zar Nicola I e la zarina Alessandra, che volle Gigante con sé nel viaggio in Sicilia del 1846) permisero al nostro di acquisire quella che ancora oggi è conosciuta come Villa Gigante, sita nell’omonima strada alle pendici del Vomero.
    Il grande acquerello proposto, proveniente da una delle più celebrate collezioni d’arte partenopee (e non solo, poiché di Portolano si conoscono echi milanesi), va probabilmente a collocarsi per soggetto proprio nei dintorni della bella villa “alla Salute”, poiché risulta felicemente paragonabile ad una più piccola opera che, con uguale tecnica, pare focalizzarsi su di un singolo tralcio della grande vite che occupa quasi per intero l’opera in asta; questo piccolo acquerello, parte della collezione Lampugnani ed oggi al Poldi Pezzoli di Milano (dotato perciò anch’esso di un pedigree di tutto rispetto), riporta esplicitamente in basso l’appunto autografo del proprio autore «Salute 1847», fornendoci perciò anche una possibile datazione di riferimento: Gigante si sa acquistò appunto il villino nel 1846, e già nel ’48 si rifugiò a Sorrento per evitare i tumulti libertari che scuotevano il Meridione d’Italia, per cui è verosimile pensare che nel biennio 1846-47 egli ebbe modo di realizzare più opere raffiguranti i dintorni di casa propria, forte dell’appena acquisita comodità domestica.


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