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Asta 030 del 27/05/2023

dettaglio asta
  • Lotto 46  

    Buono Leon Giuseppe

    Buono Leon Giuseppe (Pozzuoli, NA 1887 - 1975) Lago Fusaro
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 50,5 x 70
    osservazioni: a tergo iscritto e firmato
    STIMA:
    min € 1500 - max € 2000
    Base Asta:
    € 600

  • Lotto 47  

    De Corsi Nicolas

    De Corsi Nicolas (Odessa 1882 - Napoli 1956) Sul lungomare 1938
    olio su cartone
    firma e data: in basso a sinistra
    misure: cm 52 x 73
    STIMA:
    min € 3000 - max € 3500
    Base Asta:
    € 1300

  • Lotto 48  

    Ciardo Vincenzo

    Ciardo Vincenzo (Gagliano del Capo, LE 1894 - 1970) Albero
    tempera su cartone
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 40 x 28
    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
    Base Asta:
    € 300

  • Lotto 49  

    Capaldo Rubens

    Capaldo Rubens (Parigi 1908 - Napoli 1987) Natura morta 1962
    olio su tela
    firma e data: in basso a sinistra
    misure: cm 41 x 61
    osservazioni: a tergo timbri Collezione Libonati
    STIMA:
    min € 600 - max € 800
    Base Asta:
    € 250

  • Lotto 50  

    De Nicola Francesco

    De Nicola Francesco (Musellaro, PE 1882 - Napoli 1961) Popolana
    olio su tela
    firma: in alto a destra
    misure: cm 60,5 x 47
    STIMA:
    min € 1500 - max € 2000
    Base Asta:
    € 600

  • Lotto 51  

    Toro Raffaele

    Toro Raffaele (Napoli 1888 - 1963) Paesaggio con la Ninfa Egeria
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 100 x 138
    STIMA:
    min € 3500 - max € 4000
    Base Asta:
    € 1400

  • Lotto 52  

    Mercadante Biagio

    Mercadante Biagio (Torraca, SA 1892 - 1971) Scorcio di paese 1940
    olio su cartone
    firma e data: in basso a destra
    misure: cm 35,5 x 24,5
    STIMA:
    min € 1000 - max € 1200
    Base Asta:
    € 350

  • Lotto 53  

    De Corsi Nicolas

    De Corsi Nicolas (Odessa 1882 - Napoli 1956) Tramonto sul mare 1920
    olio su tavola
    firma e data: in basso a sinistra
    misure: cm 26 x 51
    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500
    Base Asta:
    € 700

  • Lotto 54  

    Brando Angelo

    Brando Angelo (Maratea, PZ 1882 - Napoli 1961) Casolare
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 54 x 40
    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
    Base Asta:
    € 350

  • Lotto 55  

    Villani Gennaro

    Villani Gennaro (Napoli 1885 - Milano 1948) Al bancone del bar
    olio su cartone
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 20,5 x 30
    osservazioni: a tergo autentica della figlia dell'autore Ena Villani
    STIMA:
    min € 600 - max € 800
    Base Asta:
    € 250

  • Lotto 56  

    Striccoli Carlo

    Striccoli Carlo (Altamura, BA 1897 - Arezzo 1980) Il cappello di paglia
    olio su cartone telato
    firma: in basso a destra
    misure: cm 30 x 25
    osservazioni: a tergo timbri Collezione Libonati
    STIMA:
    min € 1000 - max € 1200
    Base Asta:
    € 350

  • Lotto 57  

    Bresciani Antonio

    Bresciani Antonio (Napoli 1902 - 1998) Il nastro rosso
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 45 x 38
    STIMA:
    min € 1200 - max € 1500
    Base Asta:
    € 450

  • Lotto 58  

    Panza Giovanni

    Panza Giovanni (Napoli 1894 - 1989) Mercato
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 49 x 69,5
    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500
    Base Asta:
    € 800

  • Lotto 59  

    Crisconio Luigi

    Crisconio Luigi (Napoli 1893 - Portici, NA 1946) Ritratto di Ada Pratella 1927
    olio su cartone
    firma e data: in basso a sinistra
    misure: cm 70 x 44
    osservazioni: l'opera risulta pubblicata nella monografia di Ada Pratella edita nel 1998 per la Galleria Giordani di Bologna a cura di Isabella Zaniboni

    Il successo della recente vendita presso questa casa d’aste del grosso corpus di opere provenienti dalla casa milanese della famiglia Pratella, oltre a sottolineare l’ancor vivo interesse per la grande pittura di scuola napoletana otto-novecentesca, ha senza dubbio determinato l’uscita sul mercato di un secondo gruppo di dipinti, anch’essi provenienti direttamente dagli eredi della nota stirpe di artisti, che con ogni probabilità i proprietari intendevano inizialmente conservare per sé.
    I quadri, come si può notare, sono stavolta tutti realizzati per mano di Ada Pratella, ultimogenita della famiglia, con l’unica, significativa eccezione del ritratto di Ada stessa eseguito da Luigi Crisconio, testimonianza dell’attenzione della giovane pittrice verso le tendenze artistiche a lei contemporanee nonché dei legami intercorsi tra lei ed i rappresentanti di queste ultime. Non si può inoltre non sottolineare una certa comunanza spirituale fra i due artisti, considerando che entrambi predilessero la pittura di figura risultando poi particolarmente prolifici negli autoritratti. In proposito Isabella Zaniboni, curatrice dell’unica monografia ad oggi disponibile di Ada, vi cita felicemente René Payant, storico dell’arte francese che ha osservato la precoce tendenza delle pittrici all’autoritratto quale forma di autoaffermazione in un mondo essenzialmente maschilista: tale ipotesi pare potersi ben adattare alla nostra artista, se ella appunto ad appena otto anni si ritrasse nel 1909 nel dipinto (proposto ora in vendita) ovviamente ancora immaturo, ma già carico di indubbia potenza espressiva. Tale innato talento, nonché i suoi successivi sviluppi, risultano ancor più sorprendenti considerando che gli studi artistici di Ada furono assai limitati: i documenti della giovane tutt’oggi conservati presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli (ASABAN, serie Alunni, fascicolo personale 6945, consultato per gentile concessione del personale dell’Accademia, che qui ringraziamo) sono infatti evidentemente scarsi, e fra essi si leggono per lo più richieste di esenzione dal pagamento delle consuete tasse scolastiche (cosa che non sorprende, essendo note le difficoltà economiche familiari dovute all’altalenante attività artistica di Attilio, che fruttava secondo i documenti circa cento lire mensili); le note lasciateci da Eva, sorella di Ada, risultano dunque più utili per ricostruire il percorso di studi della nostra, ma ci giungono purtroppo solo parziali ed indirettamente grazie al succitato volume della Zaniboni: da esse evinciamo comunque che la giovane, come tanti altri noti studenti prima di lei, trovasse insostenibili gli obblighi ed i dittami accademici, preferendo un’attività creativa più libera ed indipendente, guidata dal resto dall’ammirata maestria paterna.
    Ada rimase comunque, come si accennava, legata al peculiare genere pittorico dell’autoritratto un po’ per tutto il corso della sua purtroppo breve produzione artistica, e ne è una prova significativa il fatto che, dei quattordici dipinti in asta, quasi un quarto consti di autoritratti dell’autrice: si aggiungono a quello infantile sopracitato la bella matita grassa, studio per il grande autoritratto col camice verde venduto in precedenza (e forse prima opera esposta dalla pittrice nel 1920), nonché il piccolo esemplare col vestito rosso. Quest’ultima opera risulta inaspettatamente significativa poiché, nella pennellata essenziale e la tavolozza particolarmente chiara, testimonia quell’evoluzione stilistica che Ada Pratella sperimentò fra il 1925 e l’anno successivo, allorché venuta in contatto con la coeva scuola emiliana ella prese ad indagare con rinnovata attenzione gli effetti luministici e cromatici sulla figura, da allora in poi unica protagonista della composizione pittorica venendosi a smaterializzare quella minuziosa rappresentazione dello sfondo di matrice ancora tardo-ottocentesca. Sarebbe comunque errato considerare lo sguardo dell’autrice del tutto distolto da Antonio Mancini, vera sua guida nel corso della carriera intera.
    Quando non raffigura se stessa, Ada si impegna evidentemente nel ritrarre per lo più la propria famiglia, e ancora una volta le opere proposte in asta ne costituiscono una efficace testimonianza. Fra queste è significativo notare che entrambi i genitori dell’autrice tendono ad essere rappresentati sempre intenti in attività ben specifiche, come se, e Isabella Zaniboni l’ha già felicemente osservato, la loro rispettiva essenza risiedesse in quelle specifiche mansioni, e mai altrove: così Annunziata Belmonte pare cucire o ricamare senza sosta, mentre Attilio, di spalle o profilo, è sempre al cavalletto, e quando non dipinge, ovvero nel grande ritratto col basco, ecco che il cappello pare inghiottirlo, dissolverlo, poiché la pittura soltanto può definire il campo di esistenza di un vero artista quale fu Attilio Pratella. Più libera ed originale appare invece la concezione dei ritratti dell’amata sorella Eva, forse gli esiti migliori nella produzione di Ada, così come le tele che hanno per soggetto la modella Gilda (qui di spalle nello splendido nudo) o l’amica Anna.
    La parabola artistica di Ada Pratella, per quanto notoriamente e tristemente breve, risulta in definitiva una delle più interessanti nel panorama culturale del primo Novecento napoletano ma in realtà più generalmente nazionale: lodata da più parti della penisola, la pittrice fu infatti già al tempo definita «prima» e «unica d’Italia», e certamente non a caso tale citazione fa da titolo a questo breve scritto. Forse fu anche la fine precoce ad accrescere l’interesse verso l’artista, ma il talento di fondo è oggettivamente innegabile, e non va sprecata l’occasione di apprezzarlo grazie a tante, rare opere messe insieme in questa occasione. Ci auguriamo che la crescente diffusione oggigiorno dei cosiddetti gender studies contribuisca ad una riscoperta della figura di Ada, così come di tante artiste donne ingiustamente trascurate, e speriamo di aver dato un seppur piccolo contribuito in tale direzione con le ultime vendite tenutesi presso la Errico Casa d’Aste.
    STIMA:
    min € 3000 - max € 3500
    Base Asta:
    € 1200

  • Lotto 60  

    Pratella Ada

    Pratella Ada (Napoli 1901 - 1929) Autoritratto 1909
    olio su cartone
    firma e data: in basso al centro
    misure: cm 20 x 15
    osservazioni: l'opera risulta pubblicata a pagina 29 della monografia dell'autrice edita nel 1998 per la Galleria Giordani di Bologna a cura di Isabella Zaniboni
    STIMA:
    min € 1200 - max € 1500
    Base Asta:
    € 400

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Pagina 4 di 9. Elementi totali 125
  • Lotto 46  

    Buono Leon Giuseppe

    Lago Fusaro
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 50,5 x 70
    osservazioni: a tergo iscritto e firmato
    STIMA min € 1500 - max € 2000

    Lotto 46  

    Buono Leon Giuseppe

    Buono Leon Giuseppe (Pozzuoli, NA 1887 - 1975) Lago Fusaro
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 50,5 x 70
    osservazioni: a tergo iscritto e firmato


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 47  

    De Corsi Nicolas

    Sul lungomare 1938
    olio su cartone
    firma e data: in basso a sinistra
    misure: cm 52 x 73
    STIMA min € 3000 - max € 3500

    Lotto 47  

    De Corsi Nicolas

    De Corsi Nicolas (Odessa 1882 - Napoli 1956) Sul lungomare 1938
    olio su cartone
    firma e data: in basso a sinistra
    misure: cm 52 x 73


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 48  

    Ciardo Vincenzo

    Albero
    tempera su cartone
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 40 x 28
    STIMA min € 800 - max € 1000

    Lotto 48  

    Ciardo Vincenzo

    Ciardo Vincenzo (Gagliano del Capo, LE 1894 - 1970) Albero
    tempera su cartone
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 40 x 28


    1 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 49  

    Capaldo Rubens

    Natura morta 1962
    olio su tela
    firma e data: in basso a sinistra
    misure: cm 41 x 61
    osservazioni: a tergo timbri Collezione Libonati
    STIMA min € 600 - max € 800

    Lotto 49  

    Capaldo Rubens

    Capaldo Rubens (Parigi 1908 - Napoli 1987) Natura morta 1962
    olio su tela
    firma e data: in basso a sinistra
    misure: cm 41 x 61
    osservazioni: a tergo timbri Collezione Libonati


    2 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 50  

    De Nicola Francesco

    Popolana
    olio su tela
    firma: in alto a destra
    misure: cm 60,5 x 47
    STIMA min € 1500 - max € 2000

    Lotto 50  

    De Nicola Francesco

    De Nicola Francesco (Musellaro, PE 1882 - Napoli 1961) Popolana
    olio su tela
    firma: in alto a destra
    misure: cm 60,5 x 47


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 51  

    Toro Raffaele

    Paesaggio con la Ninfa Egeria
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 100 x 138
    STIMA min € 3500 - max € 4000

    Lotto 51  

    Toro Raffaele

    Toro Raffaele (Napoli 1888 - 1963) Paesaggio con la Ninfa Egeria
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 100 x 138


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 52  

    Mercadante Biagio

    Scorcio di paese 1940
    olio su cartone
    firma e data: in basso a destra
    misure: cm 35,5 x 24,5
    STIMA min € 1000 - max € 1200

    Lotto 52  

    Mercadante Biagio

    Mercadante Biagio (Torraca, SA 1892 - 1971) Scorcio di paese 1940
    olio su cartone
    firma e data: in basso a destra
    misure: cm 35,5 x 24,5


    1 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 53  

    De Corsi Nicolas

    Tramonto sul mare 1920
    olio su tavola
    firma e data: in basso a sinistra
    misure: cm 26 x 51
    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Lotto 53  

    De Corsi Nicolas

    De Corsi Nicolas (Odessa 1882 - Napoli 1956) Tramonto sul mare 1920
    olio su tavola
    firma e data: in basso a sinistra
    misure: cm 26 x 51


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 54  

    Brando Angelo

    Casolare
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 54 x 40
    STIMA min € 800 - max € 1000

    Lotto 54  

    Brando Angelo

    Brando Angelo (Maratea, PZ 1882 - Napoli 1961) Casolare
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 54 x 40


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 55  

    Villani Gennaro

    Al bancone del bar
    olio su cartone
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 20,5 x 30
    osservazioni: a tergo autentica della figlia dell'autore Ena Villani
    STIMA min € 600 - max € 800

    Lotto 55  

    Villani Gennaro

    Villani Gennaro (Napoli 1885 - Milano 1948) Al bancone del bar
    olio su cartone
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 20,5 x 30
    osservazioni: a tergo autentica della figlia dell'autore Ena Villani


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 56  

    Striccoli Carlo

    Il cappello di paglia
    olio su cartone telato
    firma: in basso a destra
    misure: cm 30 x 25
    osservazioni: a tergo timbri Collezione Libonati
    STIMA min € 1000 - max € 1200

    Lotto 56  

    Striccoli Carlo

    Striccoli Carlo (Altamura, BA 1897 - Arezzo 1980) Il cappello di paglia
    olio su cartone telato
    firma: in basso a destra
    misure: cm 30 x 25
    osservazioni: a tergo timbri Collezione Libonati


    1 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 57  

    Bresciani Antonio

    Il nastro rosso
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 45 x 38
    STIMA min € 1200 - max € 1500

    Lotto 57  

    Bresciani Antonio

    Bresciani Antonio (Napoli 1902 - 1998) Il nastro rosso
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 45 x 38


    1 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 58  

    Panza Giovanni

    Mercato
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 49 x 69,5
    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Lotto 58  

    Panza Giovanni

    Panza Giovanni (Napoli 1894 - 1989) Mercato
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 49 x 69,5


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 59  

    Crisconio Luigi

    Ritratto di Ada Pratella 1927
    olio su cartone
    firma e data: in basso a sinistra
    misure: cm 70 x 44
    osservazioni: l'opera risulta pubblicata nella monografia di Ada Pratella edita nel 1998 per la Galleria Giordani di Bologna a cura di Isabella Zaniboni

    Il successo della recente vendita presso questa casa d’aste del grosso corpus di opere provenienti dalla casa milanese della famiglia Pratella, oltre a sottolineare l’ancor vivo interesse per la grande pittura di scuola napoletana otto-novecentesca, ha senza dubbio determinato l’uscita sul mercato di un secondo gruppo di dipinti, anch’essi provenienti direttamente dagli eredi della nota stirpe di artisti, che con ogni probabilità i proprietari intendevano inizialmente conservare per sé.
    I quadri, come si può notare, sono stavolta tutti realizzati per mano di Ada Pratella, ultimogenita della famiglia, con l’unica, significativa eccezione del ritratto di Ada stessa eseguito da Luigi Crisconio, testimonianza dell’attenzione della giovane pittrice verso le tendenze artistiche a lei contemporanee nonché dei legami intercorsi tra lei ed i rappresentanti di queste ultime. Non si può inoltre non sottolineare una certa comunanza spirituale fra i due artisti, considerando che entrambi predilessero la pittura di figura risultando poi particolarmente prolifici negli autoritratti. In proposito Isabella Zaniboni, curatrice dell’unica monografia ad oggi disponibile di Ada, vi cita felicemente René Payant, storico dell’arte francese che ha osservato la precoce tendenza delle pittrici all’autoritratto quale forma di autoaffermazione in un mondo essenzialmente maschilista: tale ipotesi pare potersi ben adattare alla nostra artista, se ella appunto ad appena otto anni si ritrasse nel 1909 nel dipinto (proposto ora in vendita) ovviamente ancora immaturo, ma già carico di indubbia potenza espressiva. Tale innato talento, nonché i suoi successivi sviluppi, risultano ancor più sorprendenti considerando che gli studi artistici di Ada furono assai limitati: i documenti della giovane tutt’oggi conservati presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli (ASABAN, serie Alunni, fascicolo personale 6945, consultato per gentile concessione del personale dell’Accademia, che qui ringraziamo) sono infatti evidentemente scarsi, e fra essi si leggono per lo più richieste di esenzione dal pagamento delle consuete tasse scolastiche (cosa che non sorprende, essendo note le difficoltà economiche familiari dovute all’altalenante attività artistica di Attilio, che fruttava secondo i documenti circa cento lire mensili); le note lasciateci da Eva, sorella di Ada, risultano dunque più utili per ricostruire il percorso di studi della nostra, ma ci giungono purtroppo solo parziali ed indirettamente grazie al succitato volume della Zaniboni: da esse evinciamo comunque che la giovane, come tanti altri noti studenti prima di lei, trovasse insostenibili gli obblighi ed i dittami accademici, preferendo un’attività creativa più libera ed indipendente, guidata dal resto dall’ammirata maestria paterna.
    Ada rimase comunque, come si accennava, legata al peculiare genere pittorico dell’autoritratto un po’ per tutto il corso della sua purtroppo breve produzione artistica, e ne è una prova significativa il fatto che, dei quattordici dipinti in asta, quasi un quarto consti di autoritratti dell’autrice: si aggiungono a quello infantile sopracitato la bella matita grassa, studio per il grande autoritratto col camice verde venduto in precedenza (e forse prima opera esposta dalla pittrice nel 1920), nonché il piccolo esemplare col vestito rosso. Quest’ultima opera risulta inaspettatamente significativa poiché, nella pennellata essenziale e la tavolozza particolarmente chiara, testimonia quell’evoluzione stilistica che Ada Pratella sperimentò fra il 1925 e l’anno successivo, allorché venuta in contatto con la coeva scuola emiliana ella prese ad indagare con rinnovata attenzione gli effetti luministici e cromatici sulla figura, da allora in poi unica protagonista della composizione pittorica venendosi a smaterializzare quella minuziosa rappresentazione dello sfondo di matrice ancora tardo-ottocentesca. Sarebbe comunque errato considerare lo sguardo dell’autrice del tutto distolto da Antonio Mancini, vera sua guida nel corso della carriera intera.
    Quando non raffigura se stessa, Ada si impegna evidentemente nel ritrarre per lo più la propria famiglia, e ancora una volta le opere proposte in asta ne costituiscono una efficace testimonianza. Fra queste è significativo notare che entrambi i genitori dell’autrice tendono ad essere rappresentati sempre intenti in attività ben specifiche, come se, e Isabella Zaniboni l’ha già felicemente osservato, la loro rispettiva essenza risiedesse in quelle specifiche mansioni, e mai altrove: così Annunziata Belmonte pare cucire o ricamare senza sosta, mentre Attilio, di spalle o profilo, è sempre al cavalletto, e quando non dipinge, ovvero nel grande ritratto col basco, ecco che il cappello pare inghiottirlo, dissolverlo, poiché la pittura soltanto può definire il campo di esistenza di un vero artista quale fu Attilio Pratella. Più libera ed originale appare invece la concezione dei ritratti dell’amata sorella Eva, forse gli esiti migliori nella produzione di Ada, così come le tele che hanno per soggetto la modella Gilda (qui di spalle nello splendido nudo) o l’amica Anna.
    La parabola artistica di Ada Pratella, per quanto notoriamente e tristemente breve, risulta in definitiva una delle più interessanti nel panorama culturale del primo Novecento napoletano ma in realtà più generalmente nazionale: lodata da più parti della penisola, la pittrice fu infatti già al tempo definita «prima» e «unica d’Italia», e certamente non a caso tale citazione fa da titolo a questo breve scritto. Forse fu anche la fine precoce ad accrescere l’interesse verso l’artista, ma il talento di fondo è oggettivamente innegabile, e non va sprecata l’occasione di apprezzarlo grazie a tante, rare opere messe insieme in questa occasione. Ci auguriamo che la crescente diffusione oggigiorno dei cosiddetti gender studies contribuisca ad una riscoperta della figura di Ada, così come di tante artiste donne ingiustamente trascurate, e speriamo di aver dato un seppur piccolo contribuito in tale direzione con le ultime vendite tenutesi presso la Errico Casa d’Aste.
    STIMA min € 3000 - max € 3500

    Lotto 59  

    Crisconio Luigi

    Crisconio Luigi (Napoli 1893 - Portici, NA 1946) Ritratto di Ada Pratella 1927
    olio su cartone
    firma e data: in basso a sinistra
    misure: cm 70 x 44
    osservazioni: l'opera risulta pubblicata nella monografia di Ada Pratella edita nel 1998 per la Galleria Giordani di Bologna a cura di Isabella Zaniboni

    Il successo della recente vendita presso questa casa d’aste del grosso corpus di opere provenienti dalla casa milanese della famiglia Pratella, oltre a sottolineare l’ancor vivo interesse per la grande pittura di scuola napoletana otto-novecentesca, ha senza dubbio determinato l’uscita sul mercato di un secondo gruppo di dipinti, anch’essi provenienti direttamente dagli eredi della nota stirpe di artisti, che con ogni probabilità i proprietari intendevano inizialmente conservare per sé.
    I quadri, come si può notare, sono stavolta tutti realizzati per mano di Ada Pratella, ultimogenita della famiglia, con l’unica, significativa eccezione del ritratto di Ada stessa eseguito da Luigi Crisconio, testimonianza dell’attenzione della giovane pittrice verso le tendenze artistiche a lei contemporanee nonché dei legami intercorsi tra lei ed i rappresentanti di queste ultime. Non si può inoltre non sottolineare una certa comunanza spirituale fra i due artisti, considerando che entrambi predilessero la pittura di figura risultando poi particolarmente prolifici negli autoritratti. In proposito Isabella Zaniboni, curatrice dell’unica monografia ad oggi disponibile di Ada, vi cita felicemente René Payant, storico dell’arte francese che ha osservato la precoce tendenza delle pittrici all’autoritratto quale forma di autoaffermazione in un mondo essenzialmente maschilista: tale ipotesi pare potersi ben adattare alla nostra artista, se ella appunto ad appena otto anni si ritrasse nel 1909 nel dipinto (proposto ora in vendita) ovviamente ancora immaturo, ma già carico di indubbia potenza espressiva. Tale innato talento, nonché i suoi successivi sviluppi, risultano ancor più sorprendenti considerando che gli studi artistici di Ada furono assai limitati: i documenti della giovane tutt’oggi conservati presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli (ASABAN, serie Alunni, fascicolo personale 6945, consultato per gentile concessione del personale dell’Accademia, che qui ringraziamo) sono infatti evidentemente scarsi, e fra essi si leggono per lo più richieste di esenzione dal pagamento delle consuete tasse scolastiche (cosa che non sorprende, essendo note le difficoltà economiche familiari dovute all’altalenante attività artistica di Attilio, che fruttava secondo i documenti circa cento lire mensili); le note lasciateci da Eva, sorella di Ada, risultano dunque più utili per ricostruire il percorso di studi della nostra, ma ci giungono purtroppo solo parziali ed indirettamente grazie al succitato volume della Zaniboni: da esse evinciamo comunque che la giovane, come tanti altri noti studenti prima di lei, trovasse insostenibili gli obblighi ed i dittami accademici, preferendo un’attività creativa più libera ed indipendente, guidata dal resto dall’ammirata maestria paterna.
    Ada rimase comunque, come si accennava, legata al peculiare genere pittorico dell’autoritratto un po’ per tutto il corso della sua purtroppo breve produzione artistica, e ne è una prova significativa il fatto che, dei quattordici dipinti in asta, quasi un quarto consti di autoritratti dell’autrice: si aggiungono a quello infantile sopracitato la bella matita grassa, studio per il grande autoritratto col camice verde venduto in precedenza (e forse prima opera esposta dalla pittrice nel 1920), nonché il piccolo esemplare col vestito rosso. Quest’ultima opera risulta inaspettatamente significativa poiché, nella pennellata essenziale e la tavolozza particolarmente chiara, testimonia quell’evoluzione stilistica che Ada Pratella sperimentò fra il 1925 e l’anno successivo, allorché venuta in contatto con la coeva scuola emiliana ella prese ad indagare con rinnovata attenzione gli effetti luministici e cromatici sulla figura, da allora in poi unica protagonista della composizione pittorica venendosi a smaterializzare quella minuziosa rappresentazione dello sfondo di matrice ancora tardo-ottocentesca. Sarebbe comunque errato considerare lo sguardo dell’autrice del tutto distolto da Antonio Mancini, vera sua guida nel corso della carriera intera.
    Quando non raffigura se stessa, Ada si impegna evidentemente nel ritrarre per lo più la propria famiglia, e ancora una volta le opere proposte in asta ne costituiscono una efficace testimonianza. Fra queste è significativo notare che entrambi i genitori dell’autrice tendono ad essere rappresentati sempre intenti in attività ben specifiche, come se, e Isabella Zaniboni l’ha già felicemente osservato, la loro rispettiva essenza risiedesse in quelle specifiche mansioni, e mai altrove: così Annunziata Belmonte pare cucire o ricamare senza sosta, mentre Attilio, di spalle o profilo, è sempre al cavalletto, e quando non dipinge, ovvero nel grande ritratto col basco, ecco che il cappello pare inghiottirlo, dissolverlo, poiché la pittura soltanto può definire il campo di esistenza di un vero artista quale fu Attilio Pratella. Più libera ed originale appare invece la concezione dei ritratti dell’amata sorella Eva, forse gli esiti migliori nella produzione di Ada, così come le tele che hanno per soggetto la modella Gilda (qui di spalle nello splendido nudo) o l’amica Anna.
    La parabola artistica di Ada Pratella, per quanto notoriamente e tristemente breve, risulta in definitiva una delle più interessanti nel panorama culturale del primo Novecento napoletano ma in realtà più generalmente nazionale: lodata da più parti della penisola, la pittrice fu infatti già al tempo definita «prima» e «unica d’Italia», e certamente non a caso tale citazione fa da titolo a questo breve scritto. Forse fu anche la fine precoce ad accrescere l’interesse verso l’artista, ma il talento di fondo è oggettivamente innegabile, e non va sprecata l’occasione di apprezzarlo grazie a tante, rare opere messe insieme in questa occasione. Ci auguriamo che la crescente diffusione oggigiorno dei cosiddetti gender studies contribuisca ad una riscoperta della figura di Ada, così come di tante artiste donne ingiustamente trascurate, e speriamo di aver dato un seppur piccolo contribuito in tale direzione con le ultime vendite tenutesi presso la Errico Casa d’Aste.


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    Pratella Ada

    Autoritratto 1909
    olio su cartone
    firma e data: in basso al centro
    misure: cm 20 x 15
    osservazioni: l'opera risulta pubblicata a pagina 29 della monografia dell'autrice edita nel 1998 per la Galleria Giordani di Bologna a cura di Isabella Zaniboni
    STIMA min € 1200 - max € 1500

    Lotto 60  

    Pratella Ada

    Pratella Ada (Napoli 1901 - 1929) Autoritratto 1909
    olio su cartone
    firma e data: in basso al centro
    misure: cm 20 x 15
    osservazioni: l'opera risulta pubblicata a pagina 29 della monografia dell'autrice edita nel 1998 per la Galleria Giordani di Bologna a cura di Isabella Zaniboni


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