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Asta 022 del 18/06/2022

dettaglio asta
  • Lotto 121  

    Caprile Vincenzo

    Caprile Vincenzo (Napoli 1856 - 1936) Lavorando alla finestra
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 59,5 x 26
    ESTIMATE:
    min € 5000 - max € 6000
    Starting Price:
    € 2500

  • Lotto 122  

    Vervloet Frans

    Vervloet Frans (Mechelen 1795 - Venezia 1872) Nel chiostro
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 24 x 31
    ESTIMATE:
    min € 6000 - max € 8000
    Starting Price:
    € 2000

  • Lotto 123  

    Cammarano Michele

    Cammarano Michele (Napoli 1835 - 1920) Contadina con bambino
    olio su tela
    firma: opera non firmata
    misure: cm 38 x 22
    osservazioni: l’opera risulta appartenente alla collezione Limoncelli, come riportato da cartiglio a tergo, ed in seguito alla collezione Fossataro
    ESTIMATE:
    min € 1500 - max € 2000
    Starting Price:
    € 600

  • Lotto 124  

    Gigante Ercole

    Gigante Ercole (Napoli 1815 - 1860) Il Vesuvio da Castellammare 1857/58
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 38 x 27
    osservazioni: a tergo iscritto, datato e cartiglio "Galleria Mediterranea"; il dipinto inoltre risulta pubblicato nel capitolo dedicato alla Scuola di Posillipo della grande opera di Alfredo Schettini sulla pittura napoletana dell'Ottocento
    ESTIMATE:
    min € 5000 - max € 6000
    Starting Price:
    € 1800

  • Lotto 125  

    van Pitloo Anton Sminck

    van Pitloo Anton Sminck (Arnhem 1790 - Napoli 1837) Casa Panatica a Santa Lucia
    olio su carta applicata a tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 44 x 29
    osservazioni: a tergo iscritto

    A dispetto della produzione che conosce ogni appassionato di pittura napoletana dell’Ottocento, Anton Sminck van Pitloo (o più precisamente Pitlo, poiché l’ultima vocale fu raddoppiata solo in un secondo momento, all’epoca del suo definitivo trasferimento in Italia) ebbe una formazione decisamente accademica e classicista, cominciando il proprio apprendistato ad Arnhem, in Olanda, ove egli nacque l’8 Maggio del 1790. La fortuna del giovane artista fu legata indissolubilmente a Luigi Napoleone, che facendogli pure da mecenate permise i trasferimenti prima a Parigi, ove il nostro studiò secondo i dittami, al tempo assai diffusi, del “paysage classique”, e dunque a Roma, meta obbligata per ogni artista del tempo e sede del resto di una affollata colonia di connazionali del Pitloo. Quanto appena scritto fa comprendere facilmente che, caduto l’impero napoleonico, il pittore tuttavia si ritrovò senza un solido sostenitore, così che nel 1815 egli accettò l’invito a Napoli del conte Orloff, un diplomatico russo appassionato d’arte: non si trattò ancora in realtà del definitivo trasferimento nella capitale delle Due Sicilie, che avvenne di fatto solo cinque anni più tardi, dopo un periodo di continui viaggi per la Penisola e all’estero. Risale dunque al 1820 l’apertura a Napoli della scuola privata di pittura in casa Pitloo, evento fondamentale che è alla base della nascita della grande Scuola di Posillipo per come la conosciamo tutt’oggi. Ancora legato comunque al vedutismo di stampo settecentesco per alcuni anni, il nostro mostrò presto già alcuni sprazzi di modernità, avviandosi per quella strada che lo condusse poi a trasfigurare in chiave personale ed intimista il dato naturale (osservato rigorosamente dal vivo), con particolare attenzione alle vibrazioni di luce e colori: un’evoluzione che si compirà fra il 1828 ed il 1833, anni in cui soggiornò a Napoli Camille Corot, e dopo l’illuminante visione delle opere di William Turner.
    L’opera proposta è di particolare interesse poiché costituisce il recupero di un dipinto solo descrittoci dalle fonti ma mai identificato finora, e visto negli anni ’60 da Sergio Ortolani, il grande studioso dei paesaggisti partenopei e della Scuola di Posillipo, in casa degli eredi di Menotti Bianchi, scrittore e drammaturgo barese naturalizzatosi napoletano: «marinareschi torrazzoni violastri – scrive Ortolani – e un muro candido, che chiude l’arco di un portico, e da cui pende un balconcino, ha un bianco-luca così acuto, struggente, che non lo si dimentica». Le pennellate non ancora disciolte nelle “macchie” ben note agli appassionati di Pitloo certo non potevano sfuggire all’indiscussa sensibilità del grande critico, che anzi proprio sottolineando la «campitura ferma, dura» se ne servì per datare l’opera ai primi anni Venti del diciannovesimo secolo, ovvero ai primi anni propriamente napoletani dell’autore, considerandola uno dei primi «studi di luce» del Pitloo, ovvero quei primi tentativi di superare il vedutismo classico, di cui comunque permangono certi stilemi (si pensi all’espediente delle “quinte sceniche”). Il dipinto in asta insomma va ad arricchirsi di un valore storico ulteriore in quanto testimonianza di una ricerca artistica ancora in divenire, dello sforzo dell’autore per consegnarsi alla modernità. Anche l’unica, possibile obiezione avanzabile alla identificazione qui proposta, quella pertinente alle dimensioni dell’opera, quantificate dall’Ortolani intorno ai due palmi (che farebbero nell’immediato pensare un piccolo dipinto su carta), viene a cadere considerando che tradizionalmente a Napoli il palmo aveva un valore regionale specifico, corrispondente a poco più di venticinque centimetri: quanto riportato nella fonte scritta viene dunque ancora una volta a corrispondere alla realtà dell’opera in asta.
    ESTIMATE:
    min € 12000 - max € 15000
    Starting Price:
    € 6000

  • Lotto 126  

    Migliaro Vincenzo

    Migliaro Vincenzo (Napoli 1858 - 1938) Festa veneziana
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 26 x 20
    ESTIMATE:
    min € 1500 - max € 2000
    Starting Price:
    € 600

  • Lotto 127  

    Ferrari Giuseppe

    Ferrari Giuseppe (Roma 1843 - Rieti 1905) Corteggiamento in terrazza
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 50,5 x 70
    ESTIMATE:
    min € 2500 - max € 3000
    Starting Price:
    € 1200

  • Lotto 128  

    Fergola Salvatore

    Fergola Salvatore (Napoli 1796 - 1874) Naufragio
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 62 x 50
    ESTIMATE:
    min € 5000 - max € 6000
    Starting Price:
    € 2000

  • Lotto 129  

    Candido Salvatore

    Candido Salvatore (Napoli 1798 - 1869) Santa Lucia a Napoli 1840
    olio su carta
    firma e data: in basso a sinistra
    misure: cm 14 x 22
    ESTIMATE:
    min € 4000 - max € 4500
    Starting Price:
    € 2000

  • Lotto 130  

    Carelli Gonsalvo

    Carelli Gonsalvo (Napoli 1818 - 1900) La Marinella a Napoli
    olio su tavola
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 26 x 41
    ESTIMATE:
    min € 8000 - max € 10000
    Starting Price:
    € 4000

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  • Lotto 121  

    Caprile Vincenzo

    Lavorando alla finestra
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 59,5 x 26
    ESTIMATE min € 5000 - max € 6000

    Lotto 121  

    Caprile Vincenzo

    Caprile Vincenzo (Napoli 1856 - 1936) Lavorando alla finestra
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 59,5 x 26


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  • Lotto 122  

    Vervloet Frans

    Nel chiostro
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 24 x 31
    ESTIMATE min € 6000 - max € 8000

    Lotto 122  

    Vervloet Frans

    Vervloet Frans (Mechelen 1795 - Venezia 1872) Nel chiostro
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 24 x 31


    0 pre-auction offers Dettaglio
  • Lotto 123  

    Cammarano Michele

    Contadina con bambino
    olio su tela
    firma: opera non firmata
    misure: cm 38 x 22
    osservazioni: l’opera risulta appartenente alla collezione Limoncelli, come riportato da cartiglio a tergo, ed in seguito alla collezione Fossataro
    ESTIMATE min € 1500 - max € 2000

    Lotto 123  

    Cammarano Michele

    Cammarano Michele (Napoli 1835 - 1920) Contadina con bambino
    olio su tela
    firma: opera non firmata
    misure: cm 38 x 22
    osservazioni: l’opera risulta appartenente alla collezione Limoncelli, come riportato da cartiglio a tergo, ed in seguito alla collezione Fossataro


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  • Lotto 124  

    Gigante Ercole

    Il Vesuvio da Castellammare 1857/58
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 38 x 27
    osservazioni: a tergo iscritto, datato e cartiglio "Galleria Mediterranea"; il dipinto inoltre risulta pubblicato nel capitolo dedicato alla Scuola di Posillipo della grande opera di Alfredo Schettini sulla pittura napoletana dell'Ottocento
    ESTIMATE min € 5000 - max € 6000

    Lotto 124  

    Gigante Ercole

    Gigante Ercole (Napoli 1815 - 1860) Il Vesuvio da Castellammare 1857/58
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 38 x 27
    osservazioni: a tergo iscritto, datato e cartiglio "Galleria Mediterranea"; il dipinto inoltre risulta pubblicato nel capitolo dedicato alla Scuola di Posillipo della grande opera di Alfredo Schettini sulla pittura napoletana dell'Ottocento


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  • Lotto 125  

    van Pitloo Anton Sminck

    Casa Panatica a Santa Lucia
    olio su carta applicata a tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 44 x 29
    osservazioni: a tergo iscritto

    A dispetto della produzione che conosce ogni appassionato di pittura napoletana dell’Ottocento, Anton Sminck van Pitloo (o più precisamente Pitlo, poiché l’ultima vocale fu raddoppiata solo in un secondo momento, all’epoca del suo definitivo trasferimento in Italia) ebbe una formazione decisamente accademica e classicista, cominciando il proprio apprendistato ad Arnhem, in Olanda, ove egli nacque l’8 Maggio del 1790. La fortuna del giovane artista fu legata indissolubilmente a Luigi Napoleone, che facendogli pure da mecenate permise i trasferimenti prima a Parigi, ove il nostro studiò secondo i dittami, al tempo assai diffusi, del “paysage classique”, e dunque a Roma, meta obbligata per ogni artista del tempo e sede del resto di una affollata colonia di connazionali del Pitloo. Quanto appena scritto fa comprendere facilmente che, caduto l’impero napoleonico, il pittore tuttavia si ritrovò senza un solido sostenitore, così che nel 1815 egli accettò l’invito a Napoli del conte Orloff, un diplomatico russo appassionato d’arte: non si trattò ancora in realtà del definitivo trasferimento nella capitale delle Due Sicilie, che avvenne di fatto solo cinque anni più tardi, dopo un periodo di continui viaggi per la Penisola e all’estero. Risale dunque al 1820 l’apertura a Napoli della scuola privata di pittura in casa Pitloo, evento fondamentale che è alla base della nascita della grande Scuola di Posillipo per come la conosciamo tutt’oggi. Ancora legato comunque al vedutismo di stampo settecentesco per alcuni anni, il nostro mostrò presto già alcuni sprazzi di modernità, avviandosi per quella strada che lo condusse poi a trasfigurare in chiave personale ed intimista il dato naturale (osservato rigorosamente dal vivo), con particolare attenzione alle vibrazioni di luce e colori: un’evoluzione che si compirà fra il 1828 ed il 1833, anni in cui soggiornò a Napoli Camille Corot, e dopo l’illuminante visione delle opere di William Turner.
    L’opera proposta è di particolare interesse poiché costituisce il recupero di un dipinto solo descrittoci dalle fonti ma mai identificato finora, e visto negli anni ’60 da Sergio Ortolani, il grande studioso dei paesaggisti partenopei e della Scuola di Posillipo, in casa degli eredi di Menotti Bianchi, scrittore e drammaturgo barese naturalizzatosi napoletano: «marinareschi torrazzoni violastri – scrive Ortolani – e un muro candido, che chiude l’arco di un portico, e da cui pende un balconcino, ha un bianco-luca così acuto, struggente, che non lo si dimentica». Le pennellate non ancora disciolte nelle “macchie” ben note agli appassionati di Pitloo certo non potevano sfuggire all’indiscussa sensibilità del grande critico, che anzi proprio sottolineando la «campitura ferma, dura» se ne servì per datare l’opera ai primi anni Venti del diciannovesimo secolo, ovvero ai primi anni propriamente napoletani dell’autore, considerandola uno dei primi «studi di luce» del Pitloo, ovvero quei primi tentativi di superare il vedutismo classico, di cui comunque permangono certi stilemi (si pensi all’espediente delle “quinte sceniche”). Il dipinto in asta insomma va ad arricchirsi di un valore storico ulteriore in quanto testimonianza di una ricerca artistica ancora in divenire, dello sforzo dell’autore per consegnarsi alla modernità. Anche l’unica, possibile obiezione avanzabile alla identificazione qui proposta, quella pertinente alle dimensioni dell’opera, quantificate dall’Ortolani intorno ai due palmi (che farebbero nell’immediato pensare un piccolo dipinto su carta), viene a cadere considerando che tradizionalmente a Napoli il palmo aveva un valore regionale specifico, corrispondente a poco più di venticinque centimetri: quanto riportato nella fonte scritta viene dunque ancora una volta a corrispondere alla realtà dell’opera in asta.
    ESTIMATE min € 12000 - max € 15000

    Lotto 125  

    van Pitloo Anton Sminck

    van Pitloo Anton Sminck (Arnhem 1790 - Napoli 1837) Casa Panatica a Santa Lucia
    olio su carta applicata a tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 44 x 29
    osservazioni: a tergo iscritto

    A dispetto della produzione che conosce ogni appassionato di pittura napoletana dell’Ottocento, Anton Sminck van Pitloo (o più precisamente Pitlo, poiché l’ultima vocale fu raddoppiata solo in un secondo momento, all’epoca del suo definitivo trasferimento in Italia) ebbe una formazione decisamente accademica e classicista, cominciando il proprio apprendistato ad Arnhem, in Olanda, ove egli nacque l’8 Maggio del 1790. La fortuna del giovane artista fu legata indissolubilmente a Luigi Napoleone, che facendogli pure da mecenate permise i trasferimenti prima a Parigi, ove il nostro studiò secondo i dittami, al tempo assai diffusi, del “paysage classique”, e dunque a Roma, meta obbligata per ogni artista del tempo e sede del resto di una affollata colonia di connazionali del Pitloo. Quanto appena scritto fa comprendere facilmente che, caduto l’impero napoleonico, il pittore tuttavia si ritrovò senza un solido sostenitore, così che nel 1815 egli accettò l’invito a Napoli del conte Orloff, un diplomatico russo appassionato d’arte: non si trattò ancora in realtà del definitivo trasferimento nella capitale delle Due Sicilie, che avvenne di fatto solo cinque anni più tardi, dopo un periodo di continui viaggi per la Penisola e all’estero. Risale dunque al 1820 l’apertura a Napoli della scuola privata di pittura in casa Pitloo, evento fondamentale che è alla base della nascita della grande Scuola di Posillipo per come la conosciamo tutt’oggi. Ancora legato comunque al vedutismo di stampo settecentesco per alcuni anni, il nostro mostrò presto già alcuni sprazzi di modernità, avviandosi per quella strada che lo condusse poi a trasfigurare in chiave personale ed intimista il dato naturale (osservato rigorosamente dal vivo), con particolare attenzione alle vibrazioni di luce e colori: un’evoluzione che si compirà fra il 1828 ed il 1833, anni in cui soggiornò a Napoli Camille Corot, e dopo l’illuminante visione delle opere di William Turner.
    L’opera proposta è di particolare interesse poiché costituisce il recupero di un dipinto solo descrittoci dalle fonti ma mai identificato finora, e visto negli anni ’60 da Sergio Ortolani, il grande studioso dei paesaggisti partenopei e della Scuola di Posillipo, in casa degli eredi di Menotti Bianchi, scrittore e drammaturgo barese naturalizzatosi napoletano: «marinareschi torrazzoni violastri – scrive Ortolani – e un muro candido, che chiude l’arco di un portico, e da cui pende un balconcino, ha un bianco-luca così acuto, struggente, che non lo si dimentica». Le pennellate non ancora disciolte nelle “macchie” ben note agli appassionati di Pitloo certo non potevano sfuggire all’indiscussa sensibilità del grande critico, che anzi proprio sottolineando la «campitura ferma, dura» se ne servì per datare l’opera ai primi anni Venti del diciannovesimo secolo, ovvero ai primi anni propriamente napoletani dell’autore, considerandola uno dei primi «studi di luce» del Pitloo, ovvero quei primi tentativi di superare il vedutismo classico, di cui comunque permangono certi stilemi (si pensi all’espediente delle “quinte sceniche”). Il dipinto in asta insomma va ad arricchirsi di un valore storico ulteriore in quanto testimonianza di una ricerca artistica ancora in divenire, dello sforzo dell’autore per consegnarsi alla modernità. Anche l’unica, possibile obiezione avanzabile alla identificazione qui proposta, quella pertinente alle dimensioni dell’opera, quantificate dall’Ortolani intorno ai due palmi (che farebbero nell’immediato pensare un piccolo dipinto su carta), viene a cadere considerando che tradizionalmente a Napoli il palmo aveva un valore regionale specifico, corrispondente a poco più di venticinque centimetri: quanto riportato nella fonte scritta viene dunque ancora una volta a corrispondere alla realtà dell’opera in asta.


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  • Lotto 126  

    Migliaro Vincenzo

    Festa veneziana
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 26 x 20
    ESTIMATE min € 1500 - max € 2000

    Lotto 126  

    Migliaro Vincenzo

    Migliaro Vincenzo (Napoli 1858 - 1938) Festa veneziana
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 26 x 20


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  • Lotto 127  

    Ferrari Giuseppe

    Corteggiamento in terrazza
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 50,5 x 70
    ESTIMATE min € 2500 - max € 3000

    Lotto 127  

    Ferrari Giuseppe

    Ferrari Giuseppe (Roma 1843 - Rieti 1905) Corteggiamento in terrazza
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 50,5 x 70


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  • Lotto 128  

    Fergola Salvatore

    Naufragio
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 62 x 50
    ESTIMATE min € 5000 - max € 6000

    Lotto 128  

    Fergola Salvatore

    Fergola Salvatore (Napoli 1796 - 1874) Naufragio
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 62 x 50


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  • Lotto 129  

    Candido Salvatore

    Santa Lucia a Napoli 1840
    olio su carta
    firma e data: in basso a sinistra
    misure: cm 14 x 22
    ESTIMATE min € 4000 - max € 4500

    Lotto 129  

    Candido Salvatore

    Candido Salvatore (Napoli 1798 - 1869) Santa Lucia a Napoli 1840
    olio su carta
    firma e data: in basso a sinistra
    misure: cm 14 x 22


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  • Lotto 130  

    Carelli Gonsalvo

    La Marinella a Napoli
    olio su tavola
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 26 x 41
    ESTIMATE min € 8000 - max € 10000

    Lotto 130  

    Carelli Gonsalvo

    Carelli Gonsalvo (Napoli 1818 - 1900) La Marinella a Napoli
    olio su tavola
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 26 x 41


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