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Asta 025 del 26/11/2022 / lotto 85

Fergola Francesco

Fergola Francesco (Napoli 1801 - 1874)

DIPINTI

Stima: min €6000 - max €8000
Base Asta: € 2000
Migliore Offerta Pervenuta:   2000
Prossima Offerta Minima:   2200
N° offerte:  6
  • Descrizione Lotto

    Veduta di Napoli dall'area flegrea 1837
    olio su tela
    firma e data: in basso a destra
    misure: cm 36,5 x 46,5

    Spesso confuso con l’omonimo nipote, figlio del più celebre fratello Salvatore, come quest’ultimo Francesco Fergola fu certamente avviato all’arte dal padre Luigi che, impiegato dell’Ufficio topografico del Regno di Napoli per quasi tutta la propria vita, realizzò anche varie vedute destinate al commercio e di impostazione assai simile a quelle tipiche di Jakob Philipp Hackert (che come è noto trascorse nella capitale partenopea gli ultimi due decenni del diciottesimo secolo), così che Marina Causa Picone ha avuto modo di definire proprio Luigi un «pedissequo hackertiano legato ad una minuziosa micrografia che non esclude, tuttavia, una vena felice di acquerellista». Del figlio Francesco si hanno purtroppo assai scarse notizie, deducibili da altrettanto pochi documenti giunti sino a noi e legati principalmente al sistema delle Esposizioni borboniche: il nostro infatti risulta fra i partecipanti già della prima, quella del 1826, ove, figurando come membro del Real Istituto di Belle Arti, ovvero probabilmente come suo studente, esponeva due dipinti, “Veduta di Pirozzi” e “Veduta del palazzo di Donna Anna a Posillipo”, ricevendo in premio la medaglia d'argento di terza classe; Fergola fu presente senza dubbio anche alla esposizione del 1830, presentando la tempera “Veduta di Napoli presa dal campo” e venendo premiato con la medaglia d'argento di seconda classe, e alla borbonica del 1835 con una “Eruzione del Vesuvio”. Infine, siccome si è conservato l’atto di morte datato al 19 Ottobre 1874, ove Francesco è detto settantaquattrenne, si deduce che l’artista nacque fra il 1800 e l’anno successivo.
    Come i dettagli della carriera di Fergola anche le opere di lui conosciute sono assai poche, fra le quali una sola è oggi in una pubblica collezione (presso il Palazzo reale di Napoli) mentre le altre sono tutte nelle mani di privati. Perciò l’opera in asta costituisce una proposta rara e di ancora maggiore prestigio. Non comune del resto è anche il punto da cui l’autore ha deciso di ritrarre Napoli, di cui si notano le proverbiali, molte chiese, il Castel dell’Ovo, la collina del Vomero, l’area dell’attuale Piazza Carlo III; se è difficile identificare precisamente dove fosse ubicato il Fergola, è probabile che si trattasse comunque dell’area flegrea, meta al tempo di tanti viaggiatori del Grand Tour per interesse naturalistico o piuttosto che quel brivido sublime che solo il vulcano sapeva instillare. Sul piano dello stile l’autore pare essenzialmente ancora vincolato agli stilemi del succitato Hackert, ovvero a quella veduta a volo d’uccello che si costruisce per vari piani di profondità sovrapposti con un conseguente, progressivo sfocamento percettivo man mano che l’oggetto della visione si fa più lontano dall’osservatore; non vanno però sottovalutate, principalmente nella scelta dei toni vagamenti idillici, certe influenze della coeva Scuola di Posillipo, alla quale aveva intanto pienamente aderito anche il succitato Salvatore Fergola.

  • Informazioni Asta

    Asta 025 del 26/11/2022 del 26/11/2022 18:00.
    Via Vincenzo Mosca 31/33