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Asta 022 del 18/06/2022 / lotto 125

van Pitloo Anton Sminck

van Pitloo Anton Sminck (Arnhem 1790 - Napoli 1837)

DIPINTI

Stima: min €12000 - max €15000
Base Asta: € 6000
  • Descrizione Lotto

    Casa Panatica a Santa Lucia
    olio su carta applicata a tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 44 x 29
    osservazioni: a tergo iscritto

    A dispetto della produzione che conosce ogni appassionato di pittura napoletana dell’Ottocento, Anton Sminck van Pitloo (o più precisamente Pitlo, poiché l’ultima vocale fu raddoppiata solo in un secondo momento, all’epoca del suo definitivo trasferimento in Italia) ebbe una formazione decisamente accademica e classicista, cominciando il proprio apprendistato ad Arnhem, in Olanda, ove egli nacque l’8 Maggio del 1790. La fortuna del giovane artista fu legata indissolubilmente a Luigi Napoleone, che facendogli pure da mecenate permise i trasferimenti prima a Parigi, ove il nostro studiò secondo i dittami, al tempo assai diffusi, del “paysage classique”, e dunque a Roma, meta obbligata per ogni artista del tempo e sede del resto di una affollata colonia di connazionali del Pitloo. Quanto appena scritto fa comprendere facilmente che, caduto l’impero napoleonico, il pittore tuttavia si ritrovò senza un solido sostenitore, così che nel 1815 egli accettò l’invito a Napoli del conte Orloff, un diplomatico russo appassionato d’arte: non si trattò ancora in realtà del definitivo trasferimento nella capitale delle Due Sicilie, che avvenne di fatto solo cinque anni più tardi, dopo un periodo di continui viaggi per la Penisola e all’estero. Risale dunque al 1820 l’apertura a Napoli della scuola privata di pittura in casa Pitloo, evento fondamentale che è alla base della nascita della grande Scuola di Posillipo per come la conosciamo tutt’oggi. Ancora legato comunque al vedutismo di stampo settecentesco per alcuni anni, il nostro mostrò presto già alcuni sprazzi di modernità, avviandosi per quella strada che lo condusse poi a trasfigurare in chiave personale ed intimista il dato naturale (osservato rigorosamente dal vivo), con particolare attenzione alle vibrazioni di luce e colori: un’evoluzione che si compirà fra il 1828 ed il 1833, anni in cui soggiornò a Napoli Camille Corot, e dopo l’illuminante visione delle opere di William Turner.
    L’opera proposta è di particolare interesse poiché costituisce il recupero di un dipinto solo descrittoci dalle fonti ma mai identificato finora, e visto negli anni ’60 da Sergio Ortolani, il grande studioso dei paesaggisti partenopei e della Scuola di Posillipo, in casa degli eredi di Menotti Bianchi, scrittore e drammaturgo barese naturalizzatosi napoletano: «marinareschi torrazzoni violastri – scrive Ortolani – e un muro candido, che chiude l’arco di un portico, e da cui pende un balconcino, ha un bianco-luca così acuto, struggente, che non lo si dimentica». Le pennellate non ancora disciolte nelle “macchie” ben note agli appassionati di Pitloo certo non potevano sfuggire all’indiscussa sensibilità del grande critico, che anzi proprio sottolineando la «campitura ferma, dura» se ne servì per datare l’opera ai primi anni Venti del diciannovesimo secolo, ovvero ai primi anni propriamente napoletani dell’autore, considerandola uno dei primi «studi di luce» del Pitloo, ovvero quei primi tentativi di superare il vedutismo classico, di cui comunque permangono certi stilemi (si pensi all’espediente delle “quinte sceniche”). Il dipinto in asta insomma va ad arricchirsi di un valore storico ulteriore in quanto testimonianza di una ricerca artistica ancora in divenire, dello sforzo dell’autore per consegnarsi alla modernità. Anche l’unica, possibile obiezione avanzabile alla identificazione qui proposta, quella pertinente alle dimensioni dell’opera, quantificate dall’Ortolani intorno ai due palmi (che farebbero nell’immediato pensare un piccolo dipinto su carta), viene a cadere considerando che tradizionalmente a Napoli il palmo aveva un valore regionale specifico, corrispondente a poco più di venticinque centimetri: quanto riportato nella fonte scritta viene dunque ancora una volta a corrispondere alla realtà dell’opera in asta.

  • Informazioni Asta

    Asta 022 del 18/06/2022 del 18/06/2022 18:00.
    Via Vincenzo Mosca 31/33