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Asta 030 del 27/05/2023 / lotto 97

Duclère Teodoro

Duclère Teodoro (Napoli 1816 - 1869)

DIPINTI

Stima: min €6000 - max €8000
Base Asta: € 2500
Migliore Offerta Pervenuta:   2500
Prossima Offerta Minima:   2700
N° offerte:  1
  • Descrizione Lotto

    La chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Soccavo
    olio su carta applicata a tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 38 x 30
    osservazioni: a tergo timbro Galleria Nuova Bianchi d'Espinosa

    Risulta davvero difficile credere a quanto trascurato sia stato a torto Teodoro Duclère negli scritti critici novecenteschi, e si deve tutta a Sergio Ortolani la sostanziale riscoperta dell’artista solo nel 1970, a cominciare da una più precisa datazione della sua nascita, definitivamente fissata al 1814 (e non più al 1816, come riportato approssimativamente da varie altre fonti). Sempre grazie ad Ortolani è oggi inoltre reperibile con facilità, e tuttavia solo parzialmente, la relazione “Sullo svolgimento delle tre arti nelle provincie meridionali d'Italia dal 1837 fino al 1862”, che Duclère scrisse appunto nel 1862, in occasione dell'Esposizione internazionale di Londra.
    L’assai tarda valorizzazione dell’artista ha senza ombra di dubbio reso difficile anche la completa ricognizione della sua produzione, nel senso che molti lavori di Duclère sono stati nel corso del ventesimo secolo attribuiti ora a Giacinto Gigante ora ad Anton Sminck van Pitloo, ovvero i due indiscussi maestri di quella Scuola di Posillipo in cui va a collocarsi anche il nostro, che proprio da Pitloo fu appunto indirizzato alla pittura di paesaggio, e che dell’artista olandese divenne addirittura il genero, sposandone la figlia Sofia. Del più celebre della famiglia Gigante invece, come ha giustamente scritto Luciana Soravia, Duclère condivise il taglio delle composizioni e la scelta delle inquadrature da cui dipingere.
    Se forse i più prestigiosi committenti dell’artista furono i banchieri svizzeri Meuricoffre, ricordati a Napoli soprattutto per la splendida villa “La Fiorita” (oggi villa Domi), in quest’occasione ci interessa particolarmente ricordare il periodo che Duclère, così come altri posillipisti, trascorse nel decennio 1860-70 a Sorrento presso il conte Pompeo Correale, che del nostro, dopo la morte sopraggiunta probabilmente nel 1869, acquistò poi l’intera collezione personale: nella collezione Correale, e dunque nell’omonimo museo da essa scaturito ad inizio del Novecento, entrò così il disegno preparatorio del dipinto ora proposto in vendita, una matita su carta tutt’oggi visibile a Sorrento e datata dal suo stesso autore 20 Maggio 1860, così che possiamo oggi dedurre un probabile periodo di esecuzione anche dell’olio in asta.
    La chiesa dei Santi Pietro e Paolo sorge non distante dall’attuale via dell’Epomeo ed è appunto dedicata ai protettori di Soccavo, i quali secondo la tradizione vi passarono andando da Napoli a Pozzuoli lungo l’antica via Antiniana. Il corpo architettonico per come ci appare oggi, sebbene oggetto di svariati restauri seguiti per lo più a dannosi eventi sismici, risale al 1540, allorché nell’area di Soccavo si verificò un significativo aumento della popolazione dovuto all’arrivo di molti abitanti di Tripergole, fuggiti appunto da quell’antico villaggio medievale a seguito dell’eruzione che all’inizio del mese di Ottobre del 1538 portò alla nascita del Monte Nuovo: il duca Piscicelli donò dunque un fondo ai monaci camaldolesi a patto che questi ultimi prestassero assistenza spirituale alla popolazione locale, ed essi appunto ivi avviarono l’edificazione inglobando una più antica struttura del secolo tredicesimo, la cappella di San Pietro “vecchio”, cappella gentilizia della famiglia di Franco (oggi dedicata a San Nicola di Bari). Adorna un tempo di un “Ecce Homo” e della “Deposizione” di Massimo Stanzione, testimonianze dell’importanza senza dubbio ricoperta dalla parrocchia, la chiesa vanta ancora oggi un’antica tela raffigurante la Madonna del soccorso in trono affiancata dai Santi Pietro e Paolo, opera di Domenico Zingaro risalente al 1509, nonché il dipinto, pure raffigurante i protettori di Soccavo, posto sull’altare maggiore a firma di Nicola Corvo e datato 1867, grosso modo coevo cioè all’opera in asta.

  • Informazioni Asta

    Asta 030 del 27/05/2023 del 27/05/2023 18:00.
    Via Vincenzo Mosca 31/33