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Asta 022 del 18/06/2022 / lotto 36

Panza Giovanni

Panza Giovanni (Napoli 1894 - 1989)

DIPINTI

Stima: min €2000 - max €2500
Base Asta: € 750
  • Descrizione Lotto

    Il libraio di San Nicola a Nilo
    olio su tavola
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 40 x 50
    osservazioni: a tergo dedicato, firmato e timbro dell'autore

    Nato a Miseno (i cui colori, dirà il Ponsiglione, ne influenzarono la tavolozza) il 9 marzo 1894 da un controllore degli esplosivi della locale polveriera militare, Giovanni Panza era imparentato invece da parte di madre con la famiglia dei Postiglione, ed i fratelli Salvatore (scomparso assai presto, cambiando in qualche modo la vita del nostro, a dire di questo) e Luca gli furono zii: il secondo dei due dunque, pittore e poeta, accettò presto il giovane Giovanni nella propria bottega e, sebbene pare non gli impartì mai vere e proprie lezioni d’arte, ne direzionò in qualche modo gli interessi verso una tarda prosecuzione nel secolo ventesimo di quanto si era fatto nella seconda metà dell’Ottocento seguendo le poetiche del vero in pittura. La visione delle opere di Vincenzo Irolli, che Panza stesso rivelò d’aver ammirato fin da ragazzino nelle vetrine del mercante Ragozzino, fece evidentemente il resto.
    L’artista insomma si affermò con decisione quale prosecutore della tradizione pittorica che aveva fatto grande Napoli nel secolo diciannovesimo, estraniandosi dunque dalle diatribe teoriche e dai movimenti nuovi che ai suoi tempi andavano scuotendo il mondo dell’arte. Sarebbe tuttavia fondamentalmente errato considerare Panza un semplice epigono e trascurarne lo stile del tutto personale, ovvero il suo tocco corsivo, fatto di rapidi guizzi impressionistici, che pur mostrando un certo grado di sintesi riesce ad armonizzarsi con l’attenzione al dettaglio minuto senza compromettere di quest’ultimo la chiarezza e la leggibilità, e garantisce al contempo vivacità e freschezza esecutiva all’opera in generale: l’effetto finale è un delicato lirismo che, forte dei ricordi personali dell’autore, permea le scene aneddotiche e popolaresche di madri e figli, infanti e scugnizzi, tipici mercati rionali o occasionali vedute di Napoli intrise di nostalgia per una città in radicale mutamento a cavallo fra due secoli.
    L’opera proposta ricade senza dubbio in quest’ultima categoria, rappresentando un angolo partenopeo che chiunque sia passato per la città non può non aver notato, sebbene oggi vi si trovi l’ennesimo, impersonale punto vendita di souvenir. La chiesa di San Nicola a Nilo, oggi sede della Comunità di Sant’Egidio, infatti è caratteristicamente dotata sin dal Settecento di una scalinata curva a doppio rampante, progettata dall’architetto Giuseppe Lucchesi Prezzolini, che via via nel tempo ha sempre ospitato nella propria concavità varie, piccole attività commerciali, per meglio dire bancarelle, ove era impossibile non sostare addentrandosi fra decumani e cardi cittadini. Alla chiesa fu inoltre a lungo associato il vicino palazzo Mari, che svolgeva la funzione di conservatorio per gli orfani locali (a partire da quelli della rivolta del Masaniello), il protettore dei quali era appunto Nicola Vescovo di Mira. Ideale pendant di un’altra opera del Panza che è riportata nella monografia dell’autore come proprietà della celebre famiglia Postiglione, la scena della tavola qui proposta non è occupata come in quella da un’occasionale cliente ma dal vero e proprio venditore al tempo di libri e cianfrusaglie varie a buon prezzo, intento ad approfittare egli stesso del valore inestimabile – quello culturale – della propria merce: un’immagine poetica che tristemente pone un incolmabile e definitivo divario fra i tempi d’oggi e quelli che furono.

  • Informazioni Asta

    Asta 022 del 18/06/2022 del 18/06/2022 18:00.
    Via Vincenzo Mosca 31/33