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Asta 018 del 26/02/2022 / lotto 86

Dalbono Edoardo

Dalbono Edoardo (Napoli 1841 - 1915)

DIPINTI

Estimate: min €2000 - max €3000
Starting Price: € 1000
Best Offer:   1000
Next Minimum Bid:   1100
Nr offers:  2
  • Descrizione Lotto

    Mercato a Via Tribunali
    acquerello su carta
    firma: in basso a destra
    misure: cm 46 x 32
    osservazioni: a tergo timbro galleria Fogliato

    Nato in una famiglia benestante (evento meno comune di quanto si pensi per un artista del diciannovesimo secolo) e già addentro al mondo dell’arte (il padre Carlo Tito e lo zio Cesare furono letterati e critici), Edoardo Dalbono poté attingere fin da giovanissimo al vasto materiale presente in casa propria e soprattutto gli fu concesso approfittare della fitta rete di contatti che i suoi avevano nel tempo tessuto con vari, grandi artisti dell’epoca: appresi i primissimi rudimenti in Roma da Augusto Marchetti e Nicola Consoni, nella sua città natale Napoli il nostro studiò prima sotto il pittore d’Elia (o De Lia) e più tardi prese a frequentare lo studio di Nicola Palizzi e Giuseppe Mancinelli, mentre faceva la conoscenza dei vari posillipisti ancora in vita a casa della famiglia Carelli. L’elencazione di tanti personaggi illustri non è qui vana, poiché spiega esattamente i molteplici spunti che Edoardo ricevette nel corso della sua formazione da altrettante esperienze artistiche, improntando così la propria ricerca personale su direzioni talvolta anche assai distanti fra loro. Considerato infatti già al tempo (e argutamente) un tardo continuatore della grande Scuola di Posillipo, coi rappresentanti della quale certo Dalbono condivise uno spirito altamente lirico, sconfinando talvolta con un gusto tutto suo nel fantastico vero e proprio (si pensi al grande capolavoro dell’artista, “La leggenda delle Sirene”), il nostro s’interessò pure alla pura di macchia tipica della Scuola di Resina, frequentando fra l’altro per i propri studi e dipinti gli stessi luoghi in cui si recava generalmente proprio il gruppo di Portici; d’altro canto Edoardo stesso lodava in accorate missive Domenico Morelli, che notoriamente ai porticesi era avverso, e le innovazioni che il grande maestro andava apportando in pittura, spesso identificate con grande sottigliezza e sensibilità. Fu comunque Morelli stesso o forse Giuseppe De Nittis a presentare il nostro ad Adolphe Goupil, con conseguente stipula di un contratto durato otto o nove anni, fino alla morte del celebre mercante francese. Oltralpe, comunque, Dalbono non soggiornò mai a lungo, provando una profonda malinconia e mancanza della propria, adorata città, come si evince da varie sue lettere: questo legame pare in effetti fosse assai viscerale, come se ne incontrano di rado, e probabilmente va fatto risalire già alla più tenera età dell’artista, quand’egli ascoltava le composizioni poetiche popolaresche del padre, profondamente radicate nelle tradizioni e nei costumi partenopei. Anche l’opera proposta rientra chiaramente nella produzione che l’autore ha per tutta la sua carriera dedicato alla propria città, raffigurando un mercatino che evidentemente doveva abitualmente tenersi sotto i portici di Via Tribunali, con svettante sullo sfondo il romanico campanile della Pietrasanta, eretto nel corso del secolo undicesimo riutilizzando elementi del preesistente tempio romano della dea Diana; il porticato invece potrebbe identificarsi con quello gotico di Palazzo d’Angiò, “assemblato” da costruzioni più antiche nel Trecento e nel tempo proprietà di volta in volta di varie famiglie nobili cittadine, fino ad ospitare per un certo periodo finanche l’Accademia Pontaniana. Le protagoniste della scena sono come spesso accade fra le opere di Dalbono esclusivamente donne, schiettamente popolaresche e vagamente seducenti nella loro procace femminilità. Caso non isolato nella produzione dalboniana, l’opera in asta costituisce infine una versione ad acquerello di un soggetto già noto, presente ad olio su tela e di simili dimensioni nella prestigiosa collezione pescarese Di Persio e datata con accreditabile ipotesi fra gli anni Settanta ed Ottanta del diciannovesimo secolo.

  • Informazioni Asta

    Asta 018 del 26/02/2022 of 26/02/2022 18:00.
    Via V. Mosca, 31/33