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Asta 018 del 26/02/2022

dettaglio asta
  • Lotto 91  

    Migliaro Vincenzo

    Migliaro Vincenzo (Napoli 1858 - 1938) Volto femminile
    tecnica mista su carta
    firma: in alto a destra
    misure: cm 30 x 23,5
    STIMA:
    min € 1000 - max € 1200
    Base Asta:
    € 500

  • Lotto 92  

    Postiglione Salvatore

    Postiglione Salvatore (Napoli 1861 - 1906) Le fascine
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 79 x 50

    La breve vita di Salvatore Postiglione ha reso la sua produzione assai più limitata di quella del ben più prolifico fratello Luca, riducendo poi a lungo l’interesse per il nostro da parte della critica novecentesca. Indubbia è infatti l’importanza che Salvatore ebbe nel panorama artistico partenopeo, considerando la presenza delle sue rare ma assai lodate opere in prestigiose raccolte italiane, oppure l’impegno nelle decorazioni non solo del Gran Caffè Gambrinus o della napoletana Camera di Commercio, ma anche del triestino castello di Miramare o di villa Scarpetta. Salvatore apprese i primissimi insegnamenti d’arte dal padre, scomparso tuttavia prematuramente, per poi studiare sotto lo zio Raffaele, e da questi il nostro fu inizialmente indirizzato verso una pittura di storia ancora tardo-romantica. Il giovane artista tuttavia non restò insensibile alle nuove poetiche del vero che andarono diffondendosi nell’ambiente artistico locale a metà Ottocento, ed anzi vi aggiornò la propria ricerca, come testimonia l’opera in asta, che poi esemplifica pure l’interesse dell’autore per il ritratto. Abbandonati dunque i costumi storici, Postiglione volse il proprio sguardo a più spontanei soggetti popolareschi, virando poi la propria tavolozza verso i toni terrei tipici piuttosto della coeva Scuola di Resina; fra queste cromie tanto più spiccano allora i piccoli tocchi blu e rossi che incorniciano il volto della giovane modella, gli unici, vezzosi lussi ch’ella si concede.
    STIMA:
    min € 3500 - max € 4000
    Base Asta:
    € 2000

  • Lotto 93  

    Carcano Filippo

    Carcano Filippo (Milano 1840 - 1914) Paesagggio
    olio su tavola
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 9,5 x 18
    STIMA:
    min € 2000 - max € 3000
    Base Asta:
    € 1000

  • Lotto 94  

    Valdoni Antonio

    Valdoni Antonio (Trieste 1834 - Milano 1890) Paesaggio 1874
    olio su tela
    firma e data: in basso a destra
    misure: cm 42 x 69
    STIMA:
    min € 2000 - max € 3000
    Base Asta:
    € 1000

  • Lotto 95  

    Indoni Filippo

    Indoni Filippo (Roma 1842 - 1908) Frate
    acquerello su carta
    firma: in basso a destra
    misure: cm 42 x 28
    STIMA:
    min € 500 - max € 600
    Base Asta:
    € 200

  • Lotto 96  

    Milone Antonio

    Milone Antonio (Napoli 1834 - 1919) Pastorella con animali
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 50,5 x 63,5
    STIMA:
    min € 1000 - max € 1200
    Base Asta:
    € 400

  • Lotto 97  

    Detti Cesare Augusto

    Detti Cesare Augusto (Spoleto, PG 1847 - Parigi 1914) Costume storico
    acquerello su carta
    firma: in basso a destra
    misure: cm 42 x 26
    STIMA:
    min € 600 - max € 800
    Base Asta:
    € 300

  • Lotto 98  

    Carelli Giuseppe

    Carelli Giuseppe (Napoli 1858 - Portici, NA 1921) La difesa del fieno (da Filippo Palizzi)
    olio su tavola
    firma: in basso al centro
    misure: cm 26 x 43
    STIMA:
    min € 1500 - max € 2000
    Base Asta:
    € 700

  • Lotto 99  

    Brancaccio Carlo

    Brancaccio Carlo (Napoli 1861 - 1920 ) Palazzo Donn'Anna
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 47 x 70

    Nel generale clima che sul finire del diciannovesimo secolo andò diffondendosi a Napoli emulando i gusti d’Oltralpe della Belle Époque, con ovvie contaminazioni dello stile Liberty italiano, Carlo Brancaccio fu celebre e felice rappresentante di quel filone pittorico che trasportò nei primi decenni del Novecento la grande tradizione ottocentesca partenopea, impermeabile ai nuovi movimenti che scuotevano arte e vita a cavallo del primo conflitto mondiale. Avviato a studi matematici, il giovane Carlo li abbandonò ventiduenne nel 1883, ovviamente in opposizione ai voleri familiari, per dedicarsi alla pittura: non abbiamo ora informazioni sufficienti sulla formazione del giovane artista, così come non ne possediamo molte in realtà sulla sua vita in generale, ma è certo che egli fu per lo più autodidatta, caratteristica che dona ulteriore lustro agli esiti di assoluta qualità cui pervenne, con qualche occasionale consiglio o insegnamento datogli da Edoardo Dalbono, il quale il nostro conobbe in circostante non chiare. L’influenza di questo grande maestro fu comunque fondamentale, poiché fra il lirismo sognante di questi ed il più rigoroso realismo di Vincenzo Migliaro (ovvero fra le due temperie che al tempo mantenevano ancora in vita la tradizione napoletana dell’Ottocento) Brancaccio tese evidentemente verso la prima soluzione, seppur trovando un qualche equilibrio fra questa e la seconda tendenza: se infatti volessimo mettere un attimo da parte il ricco filone di vedute parigine e londinesi, maturate nei molti viaggi dell’autore e soprattutto nel corso del suo lungo soggiorno nella Ville Lumière, e che gli diedero grande successo estero consacrandolo nel mercato collezionistico internazionale, le scene brulicanti di vita popolare e le marine campane trasudano autentica poesia, ricollegandosi al succitato spirito tutto personale del Dalbono e tramite questi alla grande Scuola di Posillipo di inizio diciannovesimo secolo. Domina in tutte queste opere una indubbia eleganza tonale, giocata su raffinati contrasti cromatici e mai turbata da violenze coloristiche, come si può del resto ammirare in entrambe le opere proposte in asta. Di queste la prima, dall’atmosfera sognante e ariosa, rappresenta il caratteristico Palazzo Donn’Anna, progettato nel Seicento da Cosimo Fanzago per volere di Anna Carafa ma mai compiuto, così che per secoli esso rimase una suggestiva rovina sulla quale negli anni dell’autore Matilde Serao tessé leggende e Gaetano Esposito riversò i propri tormenti: nota infatti è la gelosia che questo grande maestro dell’Ottocento covava per la propria dimora, per quanto diroccata ed inospitale essa fosse. La più piccola tavola invece, che coi suoi toni trasmette perfettamente l’albeggiare fresco e stanco che soffusamente illumina Napoli nelle prime ore del giorno, lasciando immaginare una giornata serena ed assolata, coglie uno scorcio cittadino purtroppo non più visibile ma caro a vari contemporanei del Brancaccio (si ricordi una splendida opera di simile soggetto dipinta da Attilio Pratella ed ispirata con ogni probabilità da una fotografia del tempo): la spiaggia della Marinella infatti, situata all’altezza grosso modo di Piazza Mercato, non esiste più da tempo, così come il vicino Borgo Loreto, così chiamato per la chiesa di Santa Maria del Loreto ed area anticamente quasi disabitata ma ricca di mulini, oggi parzialmente occupata dal grande ospedale “Loreto Mare”.
    STIMA:
    min € 10000 - max € 12000
    Base Asta:
    € 5000

  • Lotto 100  

    Brancaccio Carlo

    Brancaccio Carlo (Napoli 1861 - 1920 ) Alba alla Marinella
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 56 x 29
    osservazioni: iscritto in basso a sinistra
    STIMA:
    min € 5000 - max € 6000
    Base Asta:
    € 3000

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Pagina 7 di 7. Elementi totali 100
  • Lotto 91  

    Migliaro Vincenzo

    Volto femminile
    tecnica mista su carta
    firma: in alto a destra
    misure: cm 30 x 23,5
    STIMA min € 1000 - max € 1200

    Lotto 91  

    Migliaro Vincenzo

    Migliaro Vincenzo (Napoli 1858 - 1938) Volto femminile
    tecnica mista su carta
    firma: in alto a destra
    misure: cm 30 x 23,5


    1 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 92  

    Postiglione Salvatore

    Le fascine
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 79 x 50

    La breve vita di Salvatore Postiglione ha reso la sua produzione assai più limitata di quella del ben più prolifico fratello Luca, riducendo poi a lungo l’interesse per il nostro da parte della critica novecentesca. Indubbia è infatti l’importanza che Salvatore ebbe nel panorama artistico partenopeo, considerando la presenza delle sue rare ma assai lodate opere in prestigiose raccolte italiane, oppure l’impegno nelle decorazioni non solo del Gran Caffè Gambrinus o della napoletana Camera di Commercio, ma anche del triestino castello di Miramare o di villa Scarpetta. Salvatore apprese i primissimi insegnamenti d’arte dal padre, scomparso tuttavia prematuramente, per poi studiare sotto lo zio Raffaele, e da questi il nostro fu inizialmente indirizzato verso una pittura di storia ancora tardo-romantica. Il giovane artista tuttavia non restò insensibile alle nuove poetiche del vero che andarono diffondendosi nell’ambiente artistico locale a metà Ottocento, ed anzi vi aggiornò la propria ricerca, come testimonia l’opera in asta, che poi esemplifica pure l’interesse dell’autore per il ritratto. Abbandonati dunque i costumi storici, Postiglione volse il proprio sguardo a più spontanei soggetti popolareschi, virando poi la propria tavolozza verso i toni terrei tipici piuttosto della coeva Scuola di Resina; fra queste cromie tanto più spiccano allora i piccoli tocchi blu e rossi che incorniciano il volto della giovane modella, gli unici, vezzosi lussi ch’ella si concede.
    STIMA min € 3500 - max € 4000

    Lotto 92  

    Postiglione Salvatore

    Postiglione Salvatore (Napoli 1861 - 1906) Le fascine
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 79 x 50

    La breve vita di Salvatore Postiglione ha reso la sua produzione assai più limitata di quella del ben più prolifico fratello Luca, riducendo poi a lungo l’interesse per il nostro da parte della critica novecentesca. Indubbia è infatti l’importanza che Salvatore ebbe nel panorama artistico partenopeo, considerando la presenza delle sue rare ma assai lodate opere in prestigiose raccolte italiane, oppure l’impegno nelle decorazioni non solo del Gran Caffè Gambrinus o della napoletana Camera di Commercio, ma anche del triestino castello di Miramare o di villa Scarpetta. Salvatore apprese i primissimi insegnamenti d’arte dal padre, scomparso tuttavia prematuramente, per poi studiare sotto lo zio Raffaele, e da questi il nostro fu inizialmente indirizzato verso una pittura di storia ancora tardo-romantica. Il giovane artista tuttavia non restò insensibile alle nuove poetiche del vero che andarono diffondendosi nell’ambiente artistico locale a metà Ottocento, ed anzi vi aggiornò la propria ricerca, come testimonia l’opera in asta, che poi esemplifica pure l’interesse dell’autore per il ritratto. Abbandonati dunque i costumi storici, Postiglione volse il proprio sguardo a più spontanei soggetti popolareschi, virando poi la propria tavolozza verso i toni terrei tipici piuttosto della coeva Scuola di Resina; fra queste cromie tanto più spiccano allora i piccoli tocchi blu e rossi che incorniciano il volto della giovane modella, gli unici, vezzosi lussi ch’ella si concede.


    1 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 93  

    Carcano Filippo

    Paesagggio
    olio su tavola
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 9,5 x 18
    STIMA min € 2000 - max € 3000

    Lotto 93  

    Carcano Filippo

    Carcano Filippo (Milano 1840 - 1914) Paesagggio
    olio su tavola
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 9,5 x 18


    1 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 94  

    Valdoni Antonio

    Paesaggio 1874
    olio su tela
    firma e data: in basso a destra
    misure: cm 42 x 69
    STIMA min € 2000 - max € 3000

    Lotto 94  

    Valdoni Antonio

    Valdoni Antonio (Trieste 1834 - Milano 1890) Paesaggio 1874
    olio su tela
    firma e data: in basso a destra
    misure: cm 42 x 69


    1 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 95  

    Indoni Filippo

    Frate
    acquerello su carta
    firma: in basso a destra
    misure: cm 42 x 28
    STIMA min € 500 - max € 600

    Lotto 95  

    Indoni Filippo

    Indoni Filippo (Roma 1842 - 1908) Frate
    acquerello su carta
    firma: in basso a destra
    misure: cm 42 x 28


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 96  

    Milone Antonio

    Pastorella con animali
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 50,5 x 63,5
    STIMA min € 1000 - max € 1200

    Lotto 96  

    Milone Antonio

    Milone Antonio (Napoli 1834 - 1919) Pastorella con animali
    olio su tela
    firma: in basso a sinistra
    misure: cm 50,5 x 63,5


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 97  

    Detti Cesare Augusto

    Costume storico
    acquerello su carta
    firma: in basso a destra
    misure: cm 42 x 26
    STIMA min € 600 - max € 800

    Lotto 97  

    Detti Cesare Augusto

    Detti Cesare Augusto (Spoleto, PG 1847 - Parigi 1914) Costume storico
    acquerello su carta
    firma: in basso a destra
    misure: cm 42 x 26


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 98  

    Carelli Giuseppe

    La difesa del fieno (da Filippo Palizzi)
    olio su tavola
    firma: in basso al centro
    misure: cm 26 x 43
    STIMA min € 1500 - max € 2000

    Lotto 98  

    Carelli Giuseppe

    Carelli Giuseppe (Napoli 1858 - Portici, NA 1921) La difesa del fieno (da Filippo Palizzi)
    olio su tavola
    firma: in basso al centro
    misure: cm 26 x 43


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 99  

    Brancaccio Carlo

    Palazzo Donn'Anna
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 47 x 70

    Nel generale clima che sul finire del diciannovesimo secolo andò diffondendosi a Napoli emulando i gusti d’Oltralpe della Belle Époque, con ovvie contaminazioni dello stile Liberty italiano, Carlo Brancaccio fu celebre e felice rappresentante di quel filone pittorico che trasportò nei primi decenni del Novecento la grande tradizione ottocentesca partenopea, impermeabile ai nuovi movimenti che scuotevano arte e vita a cavallo del primo conflitto mondiale. Avviato a studi matematici, il giovane Carlo li abbandonò ventiduenne nel 1883, ovviamente in opposizione ai voleri familiari, per dedicarsi alla pittura: non abbiamo ora informazioni sufficienti sulla formazione del giovane artista, così come non ne possediamo molte in realtà sulla sua vita in generale, ma è certo che egli fu per lo più autodidatta, caratteristica che dona ulteriore lustro agli esiti di assoluta qualità cui pervenne, con qualche occasionale consiglio o insegnamento datogli da Edoardo Dalbono, il quale il nostro conobbe in circostante non chiare. L’influenza di questo grande maestro fu comunque fondamentale, poiché fra il lirismo sognante di questi ed il più rigoroso realismo di Vincenzo Migliaro (ovvero fra le due temperie che al tempo mantenevano ancora in vita la tradizione napoletana dell’Ottocento) Brancaccio tese evidentemente verso la prima soluzione, seppur trovando un qualche equilibrio fra questa e la seconda tendenza: se infatti volessimo mettere un attimo da parte il ricco filone di vedute parigine e londinesi, maturate nei molti viaggi dell’autore e soprattutto nel corso del suo lungo soggiorno nella Ville Lumière, e che gli diedero grande successo estero consacrandolo nel mercato collezionistico internazionale, le scene brulicanti di vita popolare e le marine campane trasudano autentica poesia, ricollegandosi al succitato spirito tutto personale del Dalbono e tramite questi alla grande Scuola di Posillipo di inizio diciannovesimo secolo. Domina in tutte queste opere una indubbia eleganza tonale, giocata su raffinati contrasti cromatici e mai turbata da violenze coloristiche, come si può del resto ammirare in entrambe le opere proposte in asta. Di queste la prima, dall’atmosfera sognante e ariosa, rappresenta il caratteristico Palazzo Donn’Anna, progettato nel Seicento da Cosimo Fanzago per volere di Anna Carafa ma mai compiuto, così che per secoli esso rimase una suggestiva rovina sulla quale negli anni dell’autore Matilde Serao tessé leggende e Gaetano Esposito riversò i propri tormenti: nota infatti è la gelosia che questo grande maestro dell’Ottocento covava per la propria dimora, per quanto diroccata ed inospitale essa fosse. La più piccola tavola invece, che coi suoi toni trasmette perfettamente l’albeggiare fresco e stanco che soffusamente illumina Napoli nelle prime ore del giorno, lasciando immaginare una giornata serena ed assolata, coglie uno scorcio cittadino purtroppo non più visibile ma caro a vari contemporanei del Brancaccio (si ricordi una splendida opera di simile soggetto dipinta da Attilio Pratella ed ispirata con ogni probabilità da una fotografia del tempo): la spiaggia della Marinella infatti, situata all’altezza grosso modo di Piazza Mercato, non esiste più da tempo, così come il vicino Borgo Loreto, così chiamato per la chiesa di Santa Maria del Loreto ed area anticamente quasi disabitata ma ricca di mulini, oggi parzialmente occupata dal grande ospedale “Loreto Mare”.
    STIMA min € 10000 - max € 12000

    Lotto 99  

    Brancaccio Carlo

    Brancaccio Carlo (Napoli 1861 - 1920 ) Palazzo Donn'Anna
    olio su tela
    firma: in basso a destra
    misure: cm 47 x 70

    Nel generale clima che sul finire del diciannovesimo secolo andò diffondendosi a Napoli emulando i gusti d’Oltralpe della Belle Époque, con ovvie contaminazioni dello stile Liberty italiano, Carlo Brancaccio fu celebre e felice rappresentante di quel filone pittorico che trasportò nei primi decenni del Novecento la grande tradizione ottocentesca partenopea, impermeabile ai nuovi movimenti che scuotevano arte e vita a cavallo del primo conflitto mondiale. Avviato a studi matematici, il giovane Carlo li abbandonò ventiduenne nel 1883, ovviamente in opposizione ai voleri familiari, per dedicarsi alla pittura: non abbiamo ora informazioni sufficienti sulla formazione del giovane artista, così come non ne possediamo molte in realtà sulla sua vita in generale, ma è certo che egli fu per lo più autodidatta, caratteristica che dona ulteriore lustro agli esiti di assoluta qualità cui pervenne, con qualche occasionale consiglio o insegnamento datogli da Edoardo Dalbono, il quale il nostro conobbe in circostante non chiare. L’influenza di questo grande maestro fu comunque fondamentale, poiché fra il lirismo sognante di questi ed il più rigoroso realismo di Vincenzo Migliaro (ovvero fra le due temperie che al tempo mantenevano ancora in vita la tradizione napoletana dell’Ottocento) Brancaccio tese evidentemente verso la prima soluzione, seppur trovando un qualche equilibrio fra questa e la seconda tendenza: se infatti volessimo mettere un attimo da parte il ricco filone di vedute parigine e londinesi, maturate nei molti viaggi dell’autore e soprattutto nel corso del suo lungo soggiorno nella Ville Lumière, e che gli diedero grande successo estero consacrandolo nel mercato collezionistico internazionale, le scene brulicanti di vita popolare e le marine campane trasudano autentica poesia, ricollegandosi al succitato spirito tutto personale del Dalbono e tramite questi alla grande Scuola di Posillipo di inizio diciannovesimo secolo. Domina in tutte queste opere una indubbia eleganza tonale, giocata su raffinati contrasti cromatici e mai turbata da violenze coloristiche, come si può del resto ammirare in entrambe le opere proposte in asta. Di queste la prima, dall’atmosfera sognante e ariosa, rappresenta il caratteristico Palazzo Donn’Anna, progettato nel Seicento da Cosimo Fanzago per volere di Anna Carafa ma mai compiuto, così che per secoli esso rimase una suggestiva rovina sulla quale negli anni dell’autore Matilde Serao tessé leggende e Gaetano Esposito riversò i propri tormenti: nota infatti è la gelosia che questo grande maestro dell’Ottocento covava per la propria dimora, per quanto diroccata ed inospitale essa fosse. La più piccola tavola invece, che coi suoi toni trasmette perfettamente l’albeggiare fresco e stanco che soffusamente illumina Napoli nelle prime ore del giorno, lasciando immaginare una giornata serena ed assolata, coglie uno scorcio cittadino purtroppo non più visibile ma caro a vari contemporanei del Brancaccio (si ricordi una splendida opera di simile soggetto dipinta da Attilio Pratella ed ispirata con ogni probabilità da una fotografia del tempo): la spiaggia della Marinella infatti, situata all’altezza grosso modo di Piazza Mercato, non esiste più da tempo, così come il vicino Borgo Loreto, così chiamato per la chiesa di Santa Maria del Loreto ed area anticamente quasi disabitata ma ricca di mulini, oggi parzialmente occupata dal grande ospedale “Loreto Mare”.


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  • Lotto 100  

    Brancaccio Carlo

    Alba alla Marinella
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 56 x 29
    osservazioni: iscritto in basso a sinistra
    STIMA min € 5000 - max € 6000

    Lotto 100  

    Brancaccio Carlo

    Brancaccio Carlo (Napoli 1861 - 1920 ) Alba alla Marinella
    olio su tavola
    firma: in basso a destra
    misure: cm 56 x 29
    osservazioni: iscritto in basso a sinistra


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